Biblioteca (lettura pubblicata dalla BBT the bhaktivedanta book trust international)



Ritorno a Krishna

La rivista del movimento Hare Krishna

volume 5 n. 3/4

marzo-aprile 1993

Dio è luce. L'illusione è tenebre. Dove c'è Dio non c'è illusione.















Sua Divina Grazia
A. C. Bhaktivedanta Swami Prabhupada
Fondatore Acarya
dell'Associazione Internazionale per la Coscienza di Krishna,

Srila Prabhupada è arrivato dall'India in Occidente nel 1965, all'età di sessantanove anni, per soddisfare la richiesta del suo maestro spirituale di insegnare la Coscienza di Krsna in Occidente.
In dodici anni ha pubblicato più di settanta volumi di traduzione e commenti degli antichi testi classici vedici, già distribuiti in tutto il mondo in circa quattrocento milioni di copie.
Viaggiando in Europa, America, Asia, Australia e Africa, Srila Prabhupada ha strutturato il movimento in una confederazione mondiale di asrama, scuole, templi, centri culturali e comunità agricole.
Ha lasciato questo mondo nel 1977 a Vrndavana, in India, il luogo più caro a Sri Krsna.
I suoi discepoli continuano il movimento a cui egli ha dato vita.















La Rivista del Movimento Hare Krishna

RITORNO
A KRISHNA

FONDATA NEL 1944

FONDATORE (sotto la direzione di
Sua Divina Grazia Sri Srimad
Bhaktisiddhanta Sarasvati Prabhupada)
Sua Divina Grazia
A. C. Bhaktivedanta Swami Prabhupada

DIRETTORE RESPONSABILE:
A. D'Ambrosio  Ali Krsna devi dasi

REDATTORE CAPO:
Parabhakti devi dasi

HANNO COLLABORATO:
bhaktin Marina, Radhakunda devi dasi

AMMINISTRAZIONE:
Nimai Pandita dasa

ABBONAMENTI:
Dananistha devi dasi

PRONUNCIA. La translitterazione dei termini sanscriti contenuti in questa rivista è stata eseguita secondo un metodo adottato internazionalmente. La a si pronuncia a chiusa. La a si pronuncia a, aperta e lunga. La i si pronuncia i lunga. La u si pronuncia u lunga. La j si pronuncia g dolce. La r si pronuncia ri. La s si pronuncia sc (come in scena), altrettanto s ma più sibilante. La h è sempre aspirata. Krsna si pronuncia Krishna (il suono sc è dolce); Caitanya si pronuncia "Ciaitanya".

NOMI SPIRITUALI. I membri dell'I.S.K.CON., l'Associazione Internazionale per la Coscienza di Krsna, ricevono uno dei nomi di Krsna o di un Suo grande devoto seguito dal suffisso dasa (dasi per le donne) che significa "servitore". Per esempio il nome Krsna dasa significa "servitore di Krsna".

ABBONAMENTI. Per informazioni sugli abbonamenti scrivere a:
B.B.T. Italia  Ufficio Abbonamenti - Strada Bonazza 12
50028 Tavarnelle Val di Pesa FI
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RITORNO A KRISHNA  Pubblicazione mensile registrata presso il tribunale di Milano n° 199 del 13/03/89

VOL. 5 N. 3/4 — marzo-aprile 1993

Bhaktivedanta Book Trust Italia

Strada Bonazza 12  50028 Tavarnelle Val di Pesa - FI

FOTOLITO: F.C.M.  Marcallo Con Casone (MI)

STAMPA: Grafiche Cometa - Magenta










CALENDARIO VAISNAVA
Calendario Vaisnava  Gaurabda 5071993 d.C.

8 lunedì: Sri Gaura Purnima, digiuno fino al sorgere
della luna
15 lunedì: Apparizione di Srivasa Pandita
19 venerdì: Papamocani Ekadasi (Mahadvadasi)
20 sabato: Trayodasi
Aprile:
1 giovedì: apparizione di Sri Ramacandra  digiuno
fino al tramonto.
3 sabato: Kamada Ekadasi
4 domenica: Dvadasi
13 martedì: Scomparsa di Abhiram Thakur
Inizio del Jala Dan di Salagram e Tulasi
17 sabato: Varutini Ekadasi
15 domenica: Dvadasi
21 mercoledì: Apparizione di Gadadhara Pandit
30 venerdì: Apparizione di Sita (consorte di Rama)
Apparizione di Jahnava Devi










VOL. 5 N. 3/4

OLTRE IL CORPO MATERIALE
Una lezione tenuta da Srila Prabhupada Mexico City nel 1975.

L'OSSERVATORE VEDICO
La questione razziale.

NAMA SANKIRTANA
Il canto dei santi Nomi del Signore.

UNIRE NON DIVIDERE

I DIALOGHI DI SRILA PRABHUPADA
Vedere la vita in una pietra.

SRIMADBHAGAVATAM
Continua la pubblicazione del più grande classico della spiritualità.

CHI TIRA I FILI?
I guna, le tre influenze della natura materiale.

LA SUBLIME STORIA DI KRSNA PER BAMBINI

Lo SrimadBhagavatam continua anche per i più piccoli.

DIO UN OSTETRICO?!
Rivisitando le teorie sull'antropomorfismo.

I CENTRI HARE KRSNA IN EUROPA

POSTER

LA FESTA DELLA DOMENICA



IN COPERTINA: il Panca Tattva:
Sri Caitanya Mahaprabhu, il Signore che è apparso
in questa era, con i Suoi più intimi associati,
per insegnare il metodo di realizzazione spirituale adatto ai nostri giorni.















Un Corpo Libero dalla Sofferenza

OLTRE
IL CORPO MATERIALE

Una conferenza di Sua Divina Grazia A.C. Bhaktivedanta Swami Prabhupada


na tv evaham jatu nasam
na tvam neme janadhipah
na caiva na bhavisyamah
sarve vayam atah param

Mai ci fu un tempo in cui non esistevamo, Io, tu e tutti questi re; e mai nessuno di noi cesserà di esistere. (Bhagavad-gita 2.12)

Da questo verso capiamo che non moriremo. Krsna dice qui che non solo Lui ma anche Arjuna e tutti gli altri presenti sul campo di battaglia continueranno ad esistere. E come potremo continuare ad esistere? Noi esistiamo come anime spirituali eterne  abbiamo preso un particolare tipo di corpo, e viviamo con questo  così quando questo corpo morirà, ne prenderemo un altro e continueremo a vivere.
Ora la domanda è: "Che tipo di corpo avrò quando questo sarà morto?" La Bhagavad-gita lo spiega.
Krsna dice che se vogliamo possiamo vivere nei sistemi planetari superiori, dove la durata della vita è molto più lunga e i piaceri che si provano sono di gran lunga più intensi di quelli sulla Terra.
Se lo desideriamo potremo avere tutto questo. Possiamo anche vivere in specie inferiori come i cani, i gatti, gli insetti, gli alberi o i pesci. Possiamo anche vivere nello stesso modo in cui viviamo ora. Oppure possiamo vivere esattamente come Dio, godendo della vita eterna piena di beatitudine e di conoscenza.
Ottenere la vita eterna piena di beatitudine e di conoscenza significa ottenere un corpo spirituale. Il corpo che abbiamo ora è un corpo materiale, non è né eterno, né pieno di beatitudine, né pieno di conoscenza. Ciascuno di noi sa che un giorno questo corpo materiale morirà, e che è pieno di ignoranza perché, per esempio non ci permette di sapere nulla al di là di questo mondo. I nostri sensi sono limitati e imperfetti. A volte siamo molto orgogliosi e chiediamo con aria di sfida se ci possono mostrare Dio, dimenticandoci quanto sia limitata la nostra capacità visiva. Se appena manca la luce non riusciamo a vedere nulla. Il corpo materiale è imperfetto e pieno di ignoranza.
Un corpo spirituale invece è pieno di conoscenza, proprio l'opposto.
Possiamo avere un corpo spirituale nella prossima vita ma dobbiamo sviluppare la coscienza giusta. Possiamo sviluppare la coscienza in modo tale da avere il prossimo corpo nei sistemi planetari superiori, o da avere il corpo di un cane o di un gatto, o altrimenti in modo da poter essere eterni, beati e pieni di conoscenza.
Chi è intelligente cercherà di avere un corpo eterno, pieno di beatitudine e di conoscenza in modo da non tornare in questo mondo materiale: yad gatva na nivartante tad dhama paramam mama (Bhagavad-gita 15.6).
Anche se si riesce ad andare a Brahmaloka, il pianeta più elevato del mondo materiale, bisognerà ritornare qui. Ma se invece facciamo del nostro meglio per raggiungere il mondo spirituale, per tornare a casa, a Dio, non saremo più costretti a prendere un altro corpo qui nel mondo materiale.
Ci si può poi porre un'altra domanda: "Se siamo eterni, perché la vita ci costringe a subire tante miserie? Perché siamo soggetti alla nascita, alla malattia, alla vecchiaia e alla morte?"
Queste sono domande intelligenti. Krsna insegna che queste condizioni di vita infelici dipendono dal corpo materiale e che, se in futuro avremo un corpo spirituale nel Suo regno, saremo liberi da questa sofferenza. Chi si dedica solo alla gratificazione dei sensi, non si interessa al futuro, vuole solo benefici immediati di cui godere subito. Come fanno i bambini quando sono senza i genitori. I bambini giocano tutto il giorno senza minimamente interessarsi alla propria vita futura e senza preoccuparsi di istruirsi.
Nella vita umana, se davvero siamo intelligenti, dobbiamo fare del nostro meglio per avere un corpo che non ci faccia subire nascita, malattia, vecchiaia e morte. Il movimento per la Coscienza di Krsna cerca di insegnare questo.
A questo punto ci si può chiedere: "ma se mi dedico solo alla Coscienza di Krsna, chi provvederà alle mie necessità materiali?" La risposta è nella Bhagavad-gita (9.22) in cui Krsna dice ananyas cintayanto mam ye janah paryupasate... yogaksemam vahamy aham: "Io provvedo a tutte le necessità di chi si dedica sempre al Mio servizio".
Krsna mantiene tutti. Eko bahunam yo vidadhat kaman: "La Persona Suprema
soddisfa le necessità di tutti gli esseri viventi". Così a un devoto che cerca di ritornare a casa, di ritornare a Dio, non mancherà nulla. Statene certi.
L'esempio è il nostro movimento. Abbiamo moltissimi centri, e in ciascuno ci sono da venticinque a duecentocinquanta devoti. E Krsna provvede al mantenimento di tutti questi centri. A volte certi si meravigliano, ma Dio, che con la Sua misericordia dà da vivere ai cani e ai gatti e agli animali più insignificanti, non fa mai mancare nulla ai Suoi devoti.
Ma per i devoti che pensano di soffrire nonostante seguano la Coscienza di Krsna, Krsna dà questa istruzione (Bhagavadgita 2.14):

matrasparsas tu kaunteya
sitosnasukhaduhkhadah
agamapayino 'nityas
tams titiksasva bharata

"Gioie e dolori vanno e vengono come
l'estate e l'inverno, bisogna imparare a
tollerarli tutti". D'inverno l'acqua fredda
crea sofferenza ma d'estate la stessa acqua
dà piacere. Qual è dunque l'effetto dell'acqua fredda? Dà sofferenza o dà piacere?
Nessuno dei due, ma in stagioni diverse, al
contatto con la pelle, l'acqua fredda dà una
sensazione di sofferenza o di piacere. Simili gioie e dolori vanno e vengono, non sono
permanenti. Krsna perciò consiglia: tams
titiksasva bharata. "Bisogna tollerare". Ma
non bisogna dimenticare il nostro vero
impegno, la Coscienza di Krsna. Naturalmente, se c'è dolore, dobbiamo fare del
nostro meglio per contrapporlo, ma, anche
se non ci si riesce, non dovremmo essere
distolti dalle nostre pratiche devozionali.
Quindi una delle principali qualità devozionali è la tolleranza. Bisognerebbe imparare a tollerare qualunque condizione di
vita. Per esempio, in India, i veri brahmana
(ora abbiamo fatto dei brahmana anche in
Occidente) non trascurano di farsi il bagno
al mattino presto solo perché fa molto
freddo. Allo stesso modo, durante il caldo
bruciante della stagione estiva, non bisognerebbe smettere di cucinare. La cucina
può essere troppo calda, ma non vi si può
rinunciare. Questa tolleranza viene con la
pratica. Alcune cose potranno essere difficili da tollerare per qualche giorno, ma con
la pratica presto cesseranno di essere dolorose.
Nella pratica della Coscienza di Krsna bisogna seguire alcune norme e regole. Questo a volte può sembrare difficile, ma non possiamo assolutamente rinunciarvi. Dobbiamo imparare a tollerare. Sri Caitanya Mahaprabhu ci ha insegnato che per progredire nella Coscienza di Krsna bisogna essere tolleranti. Trnad api sunicena: "Diventa più umile di un filo d'erba". Tanta gente calpesta l'erba, eppure l'erba non protesta. Taror iva sahisnuna: "Sii più tollerante di un albero". Si possono spezzare i rami di un albero o addirittura lo si può abbattere, ma l'albero continuerà a dare rifugio, legna, frutti e fiori. L'albero è un esempio molto bello di ciò che significa tolleranza. E ancora amanina manadena: "Non bisognerebbe desiderare rispetto per se stessi, ma dobbiamo offrire il nostro rispetto agli altri".
Quindi chiunque voglia tornare a casa, tornare da Krsna, deve imparare a essere paziente e tollerante. Questi sono gli insegnamenti di Sri Caitanya Mahaprabhu.
Se pratichiamo la Coscienza di Krsna in questo modo, saremo degni di tornare a casa da Dio. Krsna lo spiega nel successivo verso della Bhagavad-gita (2.15):

yam hi navyathayanty
purusam purusarsabha
samasukhaduhkham dhiram
so 'mrtatvya kalpate

"Chi tollera dolori e gioie diventa degno di tornare a casa, tornare a Dio". E' solo una questione di pratica. In bengalese si dice sarire nam mahasaya jasa habe tayse: con la pratica si può addestrare il corpo a tollerare quasi ogni cosa. Per esempio al mattino, quando usciamo per la passeggiata, vediamo molta gente che corre. Io non riesco a correre, ma se mi allenassi per un po' riuscirei a farlo anch'io. Con la pratica necessaria, si può avere successo in tutto. Così, praticando la Coscienza di Krsna, si può tornare da Krsna, perché dovreste mai trascurare questa pratica? Potrebbe risolvere tutti i problemi. I problemi sono la nascita, la malattia, la vecchiaia e la morte. Se si possono risolvere questi problemi semplicemente seguendo alcuni principi regolatori, perché non farlo?
Stiamo aprendo centinaia di centri proprio per addestrare la gente nella pratica della coscienza di Krsna e ritornare a casa, ritornare a Krsna. Non è possibile ritornare a casa, ritornare a Dio, a buon mercato. Bisogna praticare alcuni principi regolatori, allora si diventerà degni. Non sono difficili da seguire. All'inizio cantate il mantra Hare Krsna. Allora potrete proseguire con ulteriore pratica. Ora abbiamo un centro nella vostra città e quindi vi chiedo di trarre pieno vantaggio da questo movimento per la coscienza di Krsna e aver così successo nella vostra vita. Siate certi che dopo aver finito con questo corpo, ognuno di noi dovrà accettarne un altro. Se trascurassimo le norme e regole della vita spirituale e fossimo costretti a prendere il corpo di un cane, provate a immaginare quanto sarebbe doloroso! Ma se seguiamo i principi della coscienza di Krsna, allora, come dice Krsna, yanti madyajino 'pi mam:
"Chiunque si impegna nella coscienza di Krsna, ritorna da Me ". Quindi, praticate la coscienza di Krsna e tornate a casa, tornate a Dio.
Qualche domanda?
Devoto (traducendo dallo spagnolo): Potresti meglio approfondire su come si sviluppa un corpo spirituale?
Srila Prabhupada: Il tuo corpo spirituale è già lì. Devi purificare la tua coscienza e allora otterrai il corpo spirituale originale. La coscienza di Krsna è un processo di purificazione che cura una persona dalle malattie della vita materiale. Supponiamo che tu abbia la febbre. La febbre non è permanente, cura la febbre e sarai a posto. Allo stesso modo, cura la febbre dell'attaccamento materiale e otterrai il tuo corpo spirituale.
Devoto: Dicevi che è possibile prendere anche il corpo di un cane. Per quanto tempo bisogna essere reincarnati in un cane? Per quante nascite?
Srila Prabhupada: Fintanto che non sei in grado di tornare a casa, tornare a Dio, devi accettare il corpo di un cane o di un gatto o qualche altra specie. Ci sono otto milioni quattrocentomila forme corporee e dovrai accettarle una dopo l'altra. Ora, deciditi: vuoi accettare questi differenti tipi di corpi o vuoi ottenere il tuo corpo spirituale originale? Nel corpo spirituale non c'è più nascita, vecchiaia, malattia e morte mentre nel corpo materiale queste quattro sofferenze sono presenti continuamente. Puoi avere il tuo corpo spirituale semplicemente coltivando un po' la Coscienza di Krsna in questa forma umana di vita. Ma se nella tua prossima vita non avrai una forma umana, dovrai aspettare forse milioni di anni per riaverla. Dopo tutto siamo sotto la stretta delle rigide leggi della natura. Non è possibile sfuggire ad esse a meno che non si segua la Coscienza di Krsna.
Devoto: Le nostre reincarnazioni sono progressive o regressive?
Srila Prabhupada: Entrambe.
Devoto: Perché dovremmo rinascere animali?
Srila Prabhupada: Perché vi comportate da animali.
Devoto: Se qualcuno va male a scuola, è costretto a ripetere l'anno, non può progredire. Ma non torna indietro.
Srila Prabhupada: No, a volte qualcuno retrocede. E' piuttosto naturale.
Devoto: Alcuni non credono che sia possibile perdere la forma umana ed essere degradati alla vita animale.
Srila Prabhupada: Possono non credere nella legge, ma la legge viene applicata lo stesso. Supponiamo che qualcuno dica: "Posso commettere qualsiasi atto criminale perché non credo nel giudizio della corte". Sarebbe una cosa sensata? Si può credere o no, ma la legge agisce comunque. Per esempio, se si contrae una malattia infettiva, la malattia ci colpirà. E' la legge della natura. Quindi, noi ci contaminiamo facendo moltissime attività peccaminose e, secondo le leggi della natura, dovremo accettare il corpo materiale adatto. Le leggi materiali non sono sotto il nostro controllo: noi siamo sotto il controllo delle leggi materiali.
Devoto: Chi ha l'incarico di darci il nostro prossimo corpo?
Srila Prabhupada: Dio. Isvarah sarvabhutanam hrddese 'rjuna tisthati: Dio, nel suo aspetto di Anima Suprema, è situato nel cuore di ognuno, vede tutte le nostre attività e ci dà diversi tipi di corpo. Così, dobbiamo accettare di essere completamente sotto controllo. Se pretendessimo di essere indipendenti, sarebbe infantile.
Devoto: I sensi, i sensi materiali che abbiamo, originalmente appartengono all'anima la quale è stata coperta dal corpo materiale?
Srila Prabhupada: Si. Per esempio, se un uomo in condizione normale impazzisce, i suoi sensi originali sono ancora lì, ma agiscono in modo anormale. Allo stesso modo, quando siamo in questo mondo materiale, noi usiamo i nostri sensi in modo anormale. Ma quando purifichiamo i nostri sensi dalla contaminazione materiale, usandoli per servire Krsna, quella è la nostra condizione normale.
Devoto: Quali sono le caratteristiche di una persona che ha realizzato di non essere questo corpo?
Srila Prabhupada: Si impegna al cento per cento nella coscienza di Krsna. Non fa niente che non abbia a che fare con Krsna ed il servizio a Krsna. Questa è la nostra condizione normale. Hare Krsna!















LA FESTA DELLA DOMENICA

Tutte le Domeniche Pomeriggio dalle ore 16

in tutti i centri hare krishna: asti - roatto - frazione valle reale 20 - tel.(0141)9384406 / bergamo - villaggio hare krishna - da medolago strada per terno d'isola - chignolo d'isola - tel.(035)490706 / bologna - bentivoglio - via ramo barchetta 2 - castagnolo minore - tel.(051)863924 / catania - centro culturale govinda - via san nicolò al borgo 28 - tel.(095)552252 / firenze - san casciano val di pesa - villa vrindavana - via scopeti 108 - tel.(055)820054 / milano - centro culturale govinda - via valpetrosa 3 / 5 tel.(02)862417 / napoli - via vesuvio 33 / 35 - ercolano - tel.(081)7390398 / roma - via tor tre teste 142 tel. (06)262913 / roma - nepi - sri gaura mandala - via mazzanese km 700 (dalla cassia uscita calcata) pian del pavone (viterbo) - tel.(0761)527038 / vicenza - prabhupada desh - via roma 9 - albettone - tel.(0444)790573 / svizzera italiana - fattoria nandagarm - contone - tel.(092)622747
e a casa dei devoti: brescia - hare krishna club - tel.(030)2400995 / brescia - manerba del garda - ristorante govinda - tel.(0365)552089 / cagliari - ristorante govindaji - tel.(070)654435 / cagliari - quartu s. elena - tel.(070)827339 / genova - tel.(010)389182 / macerata - belforte del chienti - tel.(0733)951102 / palermo - tel.(091)6700385 / pisa - perignano - tel.(0587)616194 / rimini - tel.(0541)747820 / roma - riano - tel.(06)9081039 / savona - finale ligure - tel.(019)695284 / terni - tel.(0744)304129 / varese - arcumeggia - tel.(0332)624081
















CENTRI HARE KRSNA IN EUROPA

AUSTRIA - Vienna, Center for Vedic Studies, Rosenackerstrasse 26, 1170 Wien / Tel.(0222)455830 - BELGIO - Anversa, 184 Amerikalei — 2000 Antwerp / Tel.(03)237 - 0037,237 - 0038 - Bruxelles, 49 rue Marche aux Poulets, 1000 Bruxelles / Tel.(02)5138605 / 06 - Durbuy, Radhadesa - Chateau de Petit Somme, 5482 Durbuy / Tel.(086)322926 - BOSNIA ERZEGOVINA - Sarajevo, Krajiska 5,71000 Sarajevo / Tel.(071)22 - 663 - BULGARIA - Sofia, Angel Kanchev 34, 1st floor, Sofia 1000 / Tel.(02)878948 - CECOSLOVACCHIA - Chotysany, Krsnuv Dvur c.1, 257 28 Chotysany - Praga, Hare Krishna, Na Nrazi 5, 18000 Praha 8 / Tel.(02)821438 - CROAZIA - Pregrada, Centar za Vedske studije, I Bizek 3,41090 Zagreb (Podsused) / Tel.(041) 190548 — DANIMARCA - Broherup, Gl.Kirikevej 3,6650 Broerup / Tel. 75 - 392921 - Copenaghen, Kongens Tvaervej 11, 2000 Frederiksberg / Tel. 31868581 - RISTORANTI Copenaghen, Govinda's, Noerre Farimagsgade 82 / Tel.(33)337444 - FINLANDIA - Helsinki, Ejaksentie 9,00370 Helsinki - Turku, Kaurakatu 39,20740 Turku 74 / Tel.(9) 21364055 - FRANCIA - Parigi, 31 Rue Dr. Jean Vacquier, 93160 Noisy le Grand / Tel.(01)43013115 - Valencay, (Nuova Mayapur) Domaine d'Oublaisse, 36360 Lucay le Male / Tel.(054)402481 - GERMANIA - Amburgo, Muhlenst. 93, 2080 Pinneberg / Tel.(04101)23931 - Berlino, Bhakti Yoga Center, Muskauer Str., 27,1000 Berlin 36 / Tel.(030)6189219 - Colonia, Taunusstr. 40, 5000 Koln - Gremberg / Tel.(0221)830377 - Heidelberg, Kurfursten Anlage 5, 6900 / Tel.(06221)15101 - Horup, Neuhorup 1, 2391 Horup - Jandelsbrunn, (Nava-Jiyada-Nrsimha-Ksetra) Zielberg 20, 8391 / Tel. 85831332 - Monaco, Brodstrasse 12, 8000 Munchen 82 - RISTORANTI - Berlino, Higher Taste, Kurfuerstendamm 157 / 158, 1000 Berlin 31 / Tel.(030)8929917 - Heidelberg, Higher Taste, Kornmarkt 9,6900 Heidelberg / Tel.(06221) 15464 - GRAN BRETAGNA e IRLANDA - Belfast, Irlanda del Nord - 140 Upper Dunmurray Lane, Belfast / Tel.(0232)681328 - Birmingham, Inghilterra - 84 Stanmore Rd., Edgebaston - Derrylin, Irlanda del Nord - Hare Krishna Island, Derrylin, County Fermanagh, BT92 9GN, North Ireland / Tel.(03657)21512 - Dublino, Eire - 3 Temple Ln., Dublin 2 / Tel.(01)6795887 - Leicester, Inghilterra - 21 Thoresby St., North Evington, Leicester / Tel.(0533)762587 - Lesmahagow, Scozia, Karuna Bhavan, Bankhouse Road, Lesmahagow, Lanarkshire / Tel.(0555)894790 - Liverpool, Inghilterra - 135 Northumberland St., Liverpool, L8 8AY / Tel.(051)7099188 - Londra, Inghilterra - 10 Soho St., London W1V5FA / Tel.(071)437 - 3662 - Londra, Inghilterra — Bhaktivedanta Manor, Letchmore Heath, Watford, Hertfordshire WD2 8EP / Tel.(092385)7244 - Manchester, Inghilterra - 20 Mayfield Road, Whalley Range, Manchester M16 8FT / Tel.(061)2264416 - Newcastle upon Tyne, Inghilterra - 21 Leazes Park Rd. New Castle / Tel.(091)222 - 0150 - RISTORANTI - Londra, Inghilterra - Govinda's, 10 Soho St., London W1V5FA / Tel.(071)4373662 - GRECIA - Atene, Poseidonos 27, Iliupolis, 16345 Athinai / Tel.(01)993 - 7080 - JUGOSLAVIA - Belgrado, VVZ-Veda, Kustendilska 17, 11000 Beograd, Srbija / Tel.(011)781695 - NORVEGIA - Oslo, Senter for Krishnabevissthet, Skolestien 11,0373 Oslo 3 - POLONIA - Jelenia Gora, (Nuova Santipura) Czarnow 21, k. Kamiennej gory, woj. Jelenia Gora / Tel. 8745 - 1892 - Varsavia, Mysiadlo k. Warszawa, ul.Zakret 11, 05 - 500 Piaseczno / Tel.(22)562711 Wroclaw, ul.Buczka 2 / 18, 50 - 238 Wroclaw / Tel.(22)562 - 711 - PORTOGALLO - Lisbona, Rua Fernao Lopes 6, Cascais 2750 (mail: Apartado 2489, Lisboa 1112) / Tel.(11)286713 - SLOVENIA - Lubiana, Kolarjeva 30, 61000 Ljubljana / Tel.(061)318423 - SPAGNA - Barcellona, calle de L'Oblit, 67-08026 Barcelona / Tel.(3)347 - 9933 - Brihuega, (Nuova Vraja - Mandala), (Santa Clara) Brihuega, Guadalajara / Tel.(911)280018 - Malaga, Ctra. Alora, 3 int. 29140 Churriana / Tel.(952)621038 - SVEZIA - Goteborg, Lagmansgatan 11,41653 Goteborg / Tel.(031) 192319 - Grodinge, Korsnars Gard 11,14792 Grodinge / Tel.(0753)29151 - Jarna, Almviks Gard, 15300 Jarna / Tel.(0755)52050 - 52073 - Malmoe, Center for Vedisk Kultur, Gustav Adolfs Jorg 10A, 211 39 Malmo / Tel.(040)127181 - Stoccolma, Fridhemsgatan 22,11240 Stockholm / Tel.(08)549002 - RISTORANTI - Malmoe, Higher Taste, Amiralsgatan 6, 211 55 Malmo / Tel.(040)970600 - SVIZZERA - Bellinzona, Nuova Nandagrama, 6594 Contone TI / Tel(092)622747 - Roche d'Or, Gokula Project, Vacherie Dessous, 2913 Roch d'Or / Tel.(066)766160 - Zurigo, Bergstrasse 54, 8030 Zurich / Tel.(01)262-33-88 - RISTORANTI - Berna, Weihergasse 7 (Marzili) 3005 Bern / Tel.(031)213825 - Biel, Govinda, Untergasse 29 (Alstadt) 2502 Biel / Tel.(032)231291 - Zurich, Govinda's Restaurant, Preyergasse 16, 8001 Zurich / Tel.(01)251 - 8859 - UNGHERIA  Budapest, Hare Krishna Temple, Dimitrov u. 77, Budapest 1028 II.















L'OSSERVATORE
VEDICO

Commenti a fatti e avvenimenti del nostro tempo a cura di Matsya Avatara dasa



LA QUESTIONE RAZZIALE

Fra le tante piaghe che affliggono il genere umano, una delle più virulente e costanti è l'odio razziale. Questo atteggiamento nasce e si sviluppa in un clima di pseudo cultura incentrata sulla visione materiale dell'esistenza. Questa pseudo cultura materialistica si basa sull'identificazione del sé reale con il corpo fisico, o appunto materiale, di cui la persona vera e propria, spirituale, è rivestita. Da qui nasce il pregiudizio che certi individui, poiché si sentono indissolubilmente legati a una data razza, hanno verso gli appartenenti ad altre razze o gruppo etnici diversi dal loro.
I Veda ci informano che la persona è di natura spirituale e che il corpo fisico di cui è rivestita, a prescindere da quale razza o specie appartenga, non rappresenta altro che un involucro temporaneo, per cui un saggio prende in considerazione le qualità individuali della persona e non è agitato da passioni violente di attrazione o repulsione verso una razza piuttosto che un'altra. Lo spiritualista vede la persona all'interno di un determinato corpo, alla stregua di un individuo a bordo di un qualsiasi veicolo. Quest'ultimo può essere di volta in volta diverso; un auto, un camion, un carro tirato da buoi, un jet, una barca e così via, ma il saggio non discriminerà pregiudizievolmente la persona per il veicolo che in una certa circostanza si trova a condurre.
Così com'è puerile, fuorviante e scorretto dare giudizi sulle persone in base alla loro posizione sociale, allo stile della casa in cui abitano, o per i vestiti che indossano, lo stesso vale per i corpi che queste si trovano a indossare nelle varie esistenze, vita dopo vita. Sono i pensieri, le parole e le azioni che determinano la coscienza della persona, individualmente, anche quando questa agisce nella collettività e, beninteso, anche all'interno della razza. Ed è proprio la coscienza della persona che determina, al momento della morte, la sua nuova esistenza tramite la reincarnazione in un corpo piuttosto che in un altro (8.400.000 specie di cui 400.000 umane). Ne consegue che i corpi in cui la persona andrà ad agire rappresentano di volta in volta un aiuto più o meno valido, non solo per goder o soffrire nella vita, ma soprattutto per compiere decisivi passi in avanti sul sentiero della realizzazione spirituale oppure degradarsi in successive forme umane involute o addirittura in forme animali, vegetali, ecc. In ogni razza capita di individuare personalità bestiali in una residua e temporanea forma umana, destinata a lasciare ben presto il posto alla successiva e più appropriata forma animale.
Siccome sul piano materiale tutto si svolge sotto l'egida della legge di causa ed effetto, questi cambiamenti di coscienza (evoluzione involuzione) si differenziano anche in differenze psicosomatiche. Una stretta coesistenza fisica di persone diverse, imposta artificialmente, senza che prima sia stata fatta un'integrazione di coscienze al livello più alto, cioè sulla base di valori eticospirituali, sarebbe portatrice di gravi disagi e sofferenze. Ciò vale non solo per razze diverse, ma anche per individui all'interno della stessa razza. Risulta perciò evidente che non si può imporre l'integrazione a tutti i costi.
A periodi alterni si manifesta nella società una tendenza pseudoemancipazionista che sostiene a spada tratta il concetto di società multirazziale perfettamente integrata su tutti i piani, incluso quello interpersonale, ma, se prima non si è lavorato sulle coscienze degli individui, per elevarli almeno tutti all'accettazione della realtà spirituale, il risultato sarà una cocente delusione (a esempio il clamoroso fallimento della politica di integrazione razziale degli ex paesi del socialismo reale, e anche se pur meno drammatico, quello made in U.S.A.).
In natura l'eguaglianza non esiste, quindi si tratta di un presupposto né vero né giusto. Quando ciò si vuole imporre senza avere la giusta coscienza spirituale si scatenano nella società reazioni così violente da far sorgere proposte di segno esattamente opposto a quello voluto, artificiali, ingiuste e generatrici di sciagure (si vedano gli odierni conflitti etnici all'interno dell'ex Unione Sovietica, o le atrocità nei paesi dell'ex Jugoslavia). Un'integrazione razziale forzata nei tempi e nei modi, spesso originata da grossolani interessi politici o sentimentali, genera sempre rigetti e acuisce i conflitti. Anche una rigida separazione fra le razze, (e anche fra caste o all'interno della stessa razza), basata sul colore della pelle o su altri aspetti somatici, discriminanti sul piano fisico, generici e superficiali, determina lo stesso gravissimo malessere sociale generato dal fenomeno opposto precedentemente citato. Così è stato con la pretesa purezza razziale nella Germania nazista di ieri e i suoi rinnovati fenomeni di oggi; lo stesso sta avvenendo nei Balcani; così è stato con le leggi razziali (antisemitiche) del '38 nell'Italia fascista; in Sudafrica con l'apartheid; nell'India delle caste; nell'Africa tribale. Questo fenomeno è tutt'ora molto più esteso e radicato di quanto generalmente si pensi.
Anche se entrambi gli schieramenti espongono alcune ragioni a proprio sostegno, sul piano materiale sono destinati a un alterno e sicuro fallimento perché gli elementi di differenza e di eguaglianza, di fatto in natura esistono simultaneamente. Entrambi le fazioni hanno degli spezzoni di ragione e ciò deriva dalla loro parziale comprensione dell'esistenza, dalla loro coscienza materialistica. Ovviamente nel caso rientrano, non solo i partiti politici e i movimenti di pensiero, ma anche quelle religioni che non hanno una visione spirituale completa dell'esistenza. L'obiettivo finale e il vero scopo di ogni religione autentica è quello di insegnare agli uomini l'amore per Dio. La religione è la strada che l'uomo deve percorrere per raggiungere la piena consapevolezza della propria natura divina e trascendente, per poter vivere la coscienza di Dio, la Coscienza di Krsna.
Solo quando saremo pienamente consapevoli della nostra natura spirituale, quindi non più illusoriamente identificati con corpi, razze e specie, che sono conseguenze karmiche, quindi posizioni temporanee della nostra esistenza terrena, potremo spontaneamente esprimerci con qualità elevate come la carità e la compassione che generano sentimenti di fratellanza verso tutti gli esseri viventi, umani e non. Per cui si deve concludere che è molto importante purificare la coscienza, anziché la razza, in quanto solo chi vive un'elevata coscienza spirituale sviluppa quei sentimenti che gli permettono non solo di tollerare, ma anche di apprezzare e di amare chi appare diverso. Ciascun individuo, per essere felice, vuole riconosciuto il diritto di appagamento delle proprie aspirazioni più intime. Gli è però indispensabile conoscere che tutti gli esseri viventi sono di natura spirituale. Da qui può correttamente identificare i reali obiettivi da raggiungere anche in un mondo basato su illusioni e su falsi valori, a causa di una visione materialistica dell'esistenza. Le varie aspirazioni e concezioni di vita dei singoli o dei gruppi si scontrano sul piano del relativo, sul quale c'è scarsa intesa e comunanza di interessi, producendo malessere e tensioni sociali. La vera integrazione razziale e la completa armonia sociale è possibile solo sviluppando una coscienza spirituale: la Coscienza di Krsna.
E' solo su questo piano che i valori assurgono all'assoluto e soddisfano tutte le esigenze individuali, fisiche, psichiche, intellettuali e spirituali, nel rispetto e anzi aiutando le aspirazioni e il progresso degli altri. Quest'armonia è del tutto naturale nel Regno di Dio, nell'universo spirituale dove tutte le persone sono coscienti della relazione intima e indissolubile che li unisce tra di loro e a Krsna. Il che non è naturale né tantomeno spontaneo nel mondo materiale, dove gli individui, vittime dell'illusione prodotta dalla materia, hanno, chi più chi meno, dimenticato la propria natura spirituale. Da qui la necessità di seguire le leggi di Dio e reintrodurre nella nostra vita di tutti i giorni, valori e pratiche spirituali, prima fra tutte il canto del santo Nome del Signore, pratica particolarmente raccomandata da tutte le sacre Scritture per l'era in cui viviamo. Una volta ristabilita la relazione con Dio, il Signore Supremo, padre, intimo amico e benefattore di tutti gli esseri viventi, risulta naturale e piacevolissima la coesistenza, la completa armonia fra i Suoi figli, nessuno escluso, compresi animali, piante, ecc. e sarà solo allora che le differenze etniche, razziali e di specie diventeranno varianza di qualità per dare a tutti un gusto ancor maggiore alla vita.















NAMA SANKIRTANA

(Preghiera ai piedi di loto di Sri Gauranga)



1. hari haraye namah krsna yadavaya namah
yadavaya madhavaya kesavaya namah

O Sri Hari, O Sri Krsna, Ti offro i miei omaggi, a Te che sei conosciuto come Yadava, Hari, Madhava, e Kesava.



2. gopala govinda rama srimadhusudana
giridhari gopinatha madanamohana

O Gopala, Govinda, Rama, Sri Madhusudana, Giridhari, Gopinatha, Madanamohana!



3. sri caitanyanityananda sriadvaitasita
hari guru vaisnava bhagavatagita

Tutte le glorie a Sri Caitanya e a Nityananda. Tutte le glorie a Sri Advaita Acarya e a sua moglie Sri Sita Thakurani. Tutte le glorie a Sri Hari, al maestro spirituale e ai vaisnava, allo SrimadBhagavatam e alla Srimad Bhagavadgita.



4. srirupa sri sanatana bhattaraghunatha
sri jiva gopalabatta dasa raghunaha

Tutte le glorie a Sri Rupa Gosvami, Sanatana Gosami, Raghunatha Bhatta Gosami, Sri Jiva Gosvami, Gopala Bhatta Gosvami e Raghunatha dasa Gosvami.



5. ei chay gosair kori carana vandana
jaha hoite vighnanasa abhistapurana

Offro i miei omaggi ai piedi dei sei Gosvami. Offrendo loro i miei omaggi posso distruggere tutti gli ostacoli alla devozione e soddisfare ogni desiderio spirituale.



6. ei chay gosai jaramui tara dasa
tasabara padarenu mora pancagrasa

Sono il servitore di quella persona che è il servitore di questi sei Gosvami. La polvere dei loro piedi di loto è tutto il mio cibo.



7. tandera caranasevibhaktasane vasa
janame janame hoy ei abhilasa

Il mio desiderio è che vita dopo vita io possa vivere con questi devoti che servono i piedi di loto dei sei Gosvami.



8. ei chay gosai jabe vraje kaila vasa
radhakrsnanityalila karila prakasa

Quando questi sei Gosvami vivevano a Vraja, rivelarono e spiegarono gli eterni divertimenti di Radha e Krsna.



9. anande bolo hari bhaja vrndavana
sriguruvaisnavapade majaiya mana

Concentrando la mente nella meditazione sui piedi di loto del maestro spirituale e dei santi Vaisnava, cantate i nomi di Sri Hari, in estasi e adorate il regno trascendentale di Vrndavana.



10. sriguruvaisnavapadapadma kori asa
namasankirtana kohe narottama dasa

Desiderando i piedi di loto di Sri Guru e dei Vaisnava, Narottama dasa canta il sankirtana del Santo Nome.



Questa canzone di Srila Narottama dasa Thakura è molto famosa tra i devoti del Bengala e dell'Orissa.
Quando Sri Caitanya tornò da Gaya, dove aveva preso iniziazione da Sri Isvara Puri, era completamente trasformato in una persona completamente assorta nell'amore per Dio.
I Suoi studenti di grammatica non l'avevano mai visto così. Invece di insegnare le normali regole della grammatica, Sri Caitanya spiegava ogni frase in modo che ogni parola sanscrita e ogni lettera indicasse in definitiva Krsna, la Persona Suprema. I Suoi studenti pensarono che il loro maestro fosse ammattito, e una volta Gli spalmarono un olio chiamato Visnu, che serve a rinfrescare la testa. Infine Gli chiesero: "Dici che tutto significa Krsna, e che noi dovremmo sempre cantare i Nomi di Krsna, come dovremmo fare?" Allora Sri Caitanya cominciò a cantare i Nomi di Krsna battendo le mani, dando inizio così al Suo movimento del sankirtana.
I Nomi che cantò sono le prime due strofe di questa canzone, e Narottama dasa Thakura e altri hanno usato questi Nomi all'inizio delle loro opere per immortalare questi avvenimenti nella memoria di tutti.
Narottama dasa Thakura canta i Nomi di Sri Caitanya, di Sri Nityananda, di Sri Advaita e di Sita (la consorte di Advaita). Dopo offre lo stesso rispetto al Signore Hari, al maestro spirituale, ai vaisnava e alla Bhagavad-gita perché sono tutti sulle stessa piattaforma trascendentale. Poi Narottama dasa canta i Nomi dei sei gosvami "Offro i miei omaggi ai loro piedi" canta "che annientano le sofferenze accumulate in tanti, tanti anni. Sono il servitore di questi sei gosvami, e la polvere dei loro piedi di loto costituisce i miei cinque tipi di cibo. Servire i loro piedi di loto, e mantenere la compagnia dei devoti è la mia unica preoccupazione vita dopo vita."
Quando i sei gosvami stavano a Vrndavana rivelarono gli eterni passatempi trascendentali di Sri Sri Radha Krsna. Prima dell'avvento del Signore Caitanya, l'esatto luogo in cui avvennero i passatempi di Sri Krsna non erano conosciuti e quindi Sri Caitanya istruì i sei gosvami affinché scoprissero questi santi luoghi e vi costruissero dei templi.
Il tempio di Sri Radha Damodara è situato vicino al posto in cui ebbe luogo la danza rasa e Srila Rupa Gosvami e gli altri gosvami solevano incontrarsi lì per discutere gli argomenti dei loro testi che spiegavano scientificamente i sublimi divertimenti di Sri Sri Radha Krsna.
Narottama dasa Thakura dice: "Con grande estasi canta il Nome di Hari e servi il vero maestro spirituale e i devoti." Poi conclude dicendo: "Con tutte le speranze posate sui piedi di loto del mio maestro spirituale e dei santi vaisnava Narottama dasa canta il sankirtana del Signore Hari: Hare Krsna Hare Krsna Krsna Krsna Hare Hare Hare Rama Hare Rama Rama Rama Hare Hare."















UNIRE. NON DIVIDERE

La mancata realizzazione dello Scudo Stellare che l'ex presidente degli Stati Uniti d'America R. Reagan voleva costruire per difendere gli U.S.A. da attacchi missilistici stranieri ha favorito la distensione tra le maggiori potenze, poi culminata negli accordi Start 2 per la distruzione di moltissimi arsenali atomici e missilistici.
Il tempo ha dato perciò ragione a quanti sostenevano che fosse un errore impegnarsi in simili avventure, fatte di spese enormi e di impianti facilmente neutralizzabili dal punto di vista strategico, e in ultima analisi inutili. I miliardi di dollari generalmente destinati all'industria militare potranno essere invece impiegati in modo migliore.
I governi che stanno cercando di porre fine alla corsa agli armamenti dovrebbero ora avere come obiettivo il controllo di quei fattori che altrimenti, lasciati a se stessi, provocheranno in tempi brevi catastrofi ecologiche di cui solo ora ci si rende conto. Nessuno è infatti in grado di prevedere sino a che punto si possa turbare l'equilibrio che la Terra ha trovato durante milioni di anni senza provocare conseguenze disastrose.
Il pianeta ha dimensioni finite e certamente vi sono dei limiti di equilibrio. Entro questi limiti si possono stabilire motivi etici di comportamento ma superare questi limiti è da incoscienti perché si attenta alla vita stessa. Allo stato attuale della scienza non si può prevedere quanto Piombo o Mercurio o DDT o Plutonio siano sufficienti ad interrompere i processi vitali. L'equilibrio può rompersi all'improvviso senza che nessuno possa porci rimedio. Come i castelli di carta si reggono perché tutte le forze convergono verso un punto così un palazzo può divenire ticostatico, cioè una struttura in cui tutte le forze convergono verso punti instabili.
Basta una vibrazione per turbare un equilibrio simile e avere il crollo immediato.
Il DDT (diclorodifeniltricloroetano) un insetticida prodotto sinteticamente circa cinquant'anni fa, si è dimostrato nocivo per gli esseri viventi e la sua produzione è diminuita fin dal 1970. Nonostante ciò la quantità di DDT presente nel grasso e nel fegato di animali ed esseri umani aumenterà ancora fin oltre il 2000 e questo senza che nessuno possa porci rimedio. Le materie prime dalle quali si ottiene l'energia sono la legna, il carbone, il gas metano e il petrolio. Bruciare queste sostanze produce certo l'energia necessaria all'Uomo, ma produce anche l'anidride carbonica. Questo gas è presente nell'atmosfera ed è necessario per il mantenimento della vita ma negli ultimi cento anni si è avuto un incremento indescrivibile della sua concentrazione. Il fatto saliente è che l'anidride carbonica, insieme agli ossidi di azoto, al vapore acqueo e al Metano provoca l'effetto serra, cioè trattiene i raggi calorici provenienti dal terreno riscaldato dal sole. Normalmente questi raggi si irradiano verso l'alto. Per ora non vi sono motivi di allarmismo ma alcuni scienziati sostengono che questo processo sia già in atto in modo irreversibile, e che l'aumento della temperatura media sul pianeta causerà cambiamenti climatici disastrosi. Si legge spesso sui giornali delle petroliere che si incendiano o che scarica a mare milioni di litri di petrolio. Incidenti a fabbriche quali quello di Seveso in Italia, di Bophal in India o di Chernobyl (che a differenza di molti altri sono stati resi noti) hanno fatto si che si riversassero all'esterno degli stabilimenti sostanze tossiche molto pericolose. L'aria delle città è diventata irrespirabile per la presenza di idrocarburi clorurati, ossido di carbonio, anidride solforosa e tante altre molecole producono danni all'apparato respiratorio ma anche tumori e malattie del cuore.
Le radiazioni che penetrano nei tessuti viventi come i raggi X e i raggi ultravioletti, producono cambiamento nelle cellule danneggiando persino il patrimonio genetico, alterando così la capacità di trasmettere i caratteri ereditari nella loro integrità. Le onde radar e ultracorte invece provocano in molti individui capogiri, mal di testa e vomito. Le microonde hanno la capacità di riscaldare i tessuti, dare disturbi alla vista e forse addirittura provocare alcuni tipi di cataratta.
Secondo me è giunto il momento di abbandonare la concezione dei rapporti di natura materiale che sono caratteristici dell'attuale agire umano proponendo una nuova etica e un cambiamento radicale dei principi a cui ispirare l'azione dell'Uomo sulla Terra.
Una riflessione importante da fare inoltre è che tutto ciò che si insegna nelle scuole e nella società è teso ad inculcare divisione, egoismi e particolarismi. Io sono maschio, sono italiano, sono cattolico, ho una cultura, ho un buon impiego, possiedo questo e quello, viaggio, ho un bel corpo, una bella casa, vivo in una grande città etc.
Questo modo di pensare provoca solo divisioni tra la gente.
Occorre rivedere il nostro modo di pensare e di agire, e gli insegnamenti eterni contenuti nelle scritture Vediche rispondono a tale scopo. L'agire senza attaccamento ai frutti dell'azione costituisce la base principale esposta nella Bhagavadgita ed è merito di sua Divina Grazia A.C. Bhaktivedanta Swami Prabhupada aver introdotto nel mondo occidentale questa cultura millenaria da cui si possono trarre gli insegnamenti per lo sviluppo di una società giusta ed equilibrata. Mettendo a frutto la lettura delle Scritture Vediche si ottiene un metodo semplice per collocare al giusto posto l'azione e il motivo dell'agire. Si libera la mente dall'ansia, e in definitiva si trovano il giusto modo e il giusto scopo per vivere e per morire.















I DIALOGHI DI SRILA PRABHUPADA

Vedere La Vita In Una Pietra

La seguente conversazione tra Sua Divina Grazia A.C. Bhaktivedanta Swami Prabhupada ed alcuni suoi discepoli si svolse a Parigi nel giugno del 1974.



Devoto: Un paio di giorni fa è venuta al tempio una persona che diceva che noi, in realtà, non possiamo essere sicuri che ci sia vita dopo la morte e che quindi non dovremmo occuparcene. Secondo lui sarebbe meglio che ci dedicassimo a rendere la società più prospera. Diceva che questo almeno sarebbe comprensibile e utile.
Srila Prabhupada: Forse questa persona non capisce che l'anima prenderà un altro corpo dopo la morte, ma senz'altro può capire benissimo che sarà presto cacciato via dal corpo che ha ora. Questo lo capisce?
Devoto: Ritiene che sia più importante dedicarsi allo sviluppo economico.
Srila Prabhupada: Allora è uno sciocco. Supponiamo che io sia in visita qui a Parigi, e che tu mi dica che non appena il mio visto sarà scaduto, sarò mandato via. Che interesse potrei mai avere per costruire qualcosa di elaborato? Sarò mandato via tra due mesi, perché mai dovrei farmi costruire un grande palazzo? Solo un povero sciocco lo farebbe. Lo sciocco sa di essere mandato via, ma continua a lavorare giorno e notte, a raccogliere mattoni e pietre per diventare un "grande uomo". Così un povero sciocco può essere considerato un grande uomo. Perciò lo SrimadBhagavatam (2.3.19) dice: svavidvarahostrakharaih samstutah purusah pasuh: "Gli uomini che sono come cani, cammelli, porci e asini lodano gli sciocchi e i non devoti".
Devoto: A volte la gente discute sul fatto che Dio ci ha dato i sensi e quindi dovremmo goderne.
Srila Prabhupada: Anche un cane gode dei propri sensi, e io chiedo a queste persone di che cosa mai godano di cui non goda anche un cane? Loro mangiano, e anche un cane mangia. Loro dormono, e anche un cane dorme. Loro godono del sesso e anche un cane gode del sesso. Loro hanno paura dei nemici e anche i cani hanno paura dei loro nemici. Che differenza c'è allora tra la mentalità di un cane e la loro? Dio ci ha dato l'intelligenza per capire che noi non siamo nulla e che Lui è tutto. Realizzalo: questa è intelligenza. Quando si capirà che Dio è grande e che noi siamo i Suoi servitori si avrà la vera intelligenza. Altrimenti si sarà proprio come i cani.
Devoto: Certa gente pensa che Dio sia morto.
Srila Prabhupada: Io rispondo loro che Dio non è morto. E' la loro intelligenza che è morta. Voi avete un corpo morto e ne siete orgogliosi. Il corpo è come un veicolo. Il veicolo è senza vita, e se non ci fosse l'autista non funzionerebbe. Il corpo è morto, e non appena tu, l'anima, lasci il corpo, questo smette di funzionare. Funziona finché c'è dentro l'anima, ma il corpo in sé non ha vita. State solo decorando dei cadaveri. Gli sciocchi potranno anche apprezzarvi e dirvi che siete intelligenti perché decorate così bene i vostri corpi, ma chi è intelligente vi dirà che state perdendo tempo perché state decorando dei corpi morti.
Devoto: Qualcuno potrebbe chiedere perché decoriamo le Divinità nel tempio.
Srila Prabhupada: Perché le Divinità non sono morte. Sono vive. Chi dice queste cose non capisce che stiamo decorando il vero corpo vivente.
Devoto: Tu dici che le Divinità sono vive, ma sembrano delle pietre. Non ci sono sintomi di vita nelle Divinità.
Srila Prabhupada: Nelle Divinità c'è vita. La vita Suprema. Ma voi non avete occhi per vederla. Premanjanacchuritabhakti-vilocanena. Il devoto può vedere che la Divinità è viva. Siamo forse degli stupidi o degli sciocchi che adorano un corpo senza vita? Pensate che io abbia studiato tutti i testi sacri per adorare una pietra? Non avete gli occhi adatti a vedere la verità. Dovete purificare la vostra vista per capire che Krsna è personalmente presente nella Divinità.
Devoto: Allora anche il mio corpo è Krsna visto che è fatto di terra come le Divinità. Srila Prabhupada: No, ma è energia di Krsna. Quindi dev'essere impegnato a servizio di Krsna. La Coscienza di Krsna consiste in questo. Appena si comprende che il corpo è energia di Krsna, non si userà più per qualcosa che non sia il Suo servizio. Ma le persone non hanno questa realizzazione, pensano che il corpo sia loro, o di essere loro stessi il corpo. Questa è illusione.
Devoto: Quando i filosofi impersonalisti leggono nella Bhagavadgita (18.61) che "il Signore Supremo è situato nel cuore di ognuno", affermano che, dato che Krsna è situato nel cuore di ogni essere vivente, ogni essere vivente è Krsna.
Srila Prabhupada: Perché mai? Se io sto in una stanza, divento forse la stanza? Ti sembra un argomento valido? Krsna è nel mio corpo, e anch'io sono nel mio corpo, ma questo non vuole dire che Krsna o io siamo il corpo. Krsna è ogni cosa, eppure è separato da ogni cosa. Nella Bhagavadgita (9.4) Krsna dice: maya tatam idam sarvam jagad avyakta sarvabhutani: "Io pervado l'intero universo con la Mia forma non manifestata". Matsthani sarvabhutani: "ogni cosa è in Me". Na cahamtesv avasthitah: "ma Io sono separato da ogni cosa". Questa è la filosofia della simultanea unità e differenza (acintyabhedhabhedha tattva).
Devoto: Le altre religioni non danno informazioni...
Srila Prabhupada: Non stiamo parlando di religione, stiamo parlando di scienza. La religione non c'entra. Ci sono molte religioni in cui la gente segue le cose ciecamente, senza conoscenza. Questo tipo di religione non ci interessa. Noi parliamo di scienza.
Devoto: La scienza di come funziona l'energia di Dio?
Srila Prabhupada: Sì, per esempio se dicessi che il calore è il fuoco, sarebbe sbagliato? Devoto: No, perché il calore proviene dal fuoco.
Srila Prabhupada: Sì, il calore è l'energia del fuoco, perciò si può dire che il calore è fuoco, ma allo stesso tempo non è il fuoco. Il calore è simultaneamente uno con il fuoco e separato dal fuoco.
Devoto: Qualcuno potrebbe dire che se la pietra è anche Krsna, allora dovremmo adorare tutte le pietre.
Srila Prabhupada: Noi adoriamo la pietra quando le diamo la forma di Krsna. Non adoriamo una pietra qualunque. Il fatto che Krsna sia ogni cosa attraverso l'espansione delle Sue energie, non significa che dobbiamo adorare anche i cani. Il nostro compito è di adorare la forma di Krsna.















Scritture Vediche

SRIMADBHAGAVATAM



Primo Canto: La Creazione

Continua la pubblicazione dello SrimadBhagavatam, il grande classico della spiritualità scritto cinquemila anni fà da Krsna Dvaipayana Vyasa, tradotto dall'originale sanscrito da Sua Divina Grazia A. C. Bhaktivedanta Swami Prabhupada Lo SrimadBhagavatam, l'essenza di tutte le Scritture Vediche, è la scienza spirituale che ci permette di conoscere non solo la sorgente ultima di ogni cosa, l'Essere Supremo, ma anche la relazione che ci unisce a Lui, e spiega che il nostro dovere è di agire per migliorare la società umana in base a questa conoscenza infallibile. Chi fosse interessato all'intera opera può contattare la Bhaktivedanta Book Trust Italia.



CAPITOLO QUINTO

La punizione del figlio di Drona.



VERSO 1


saunaka uvaca
nirgate narade suta
bhagavan badarayanah
srutavams tadabhipretam
tatah kim akarod vibhuh

saunakah: Sri Saunaka; uvaca: disse; nirgate: essendosene andato; narade: Narada Muni; suta: o Suta; bhagavan: che possiede la potenza spirituale; badarayanah: Vedavyasa; srutavan: che ascoltò; tat: il suo; abhipretam: desiderio della mente; tatah: poi; kim: che cosa; akarot: fece; vibhuh: il grande.



TRADUZIONE

Saunaka Rsi disse:
O Suta, che cosa fece il grande e potente Vyasadeva dopo che Sri Narada Muni, di cui aveva ascoltato la parola, se ne fu andato?



SPIEGAZIONE

Questo capitolo, che descrive il modo in cui Maharaja Pariksit venne miracolosamente salvato dal Signore mentre era ancora nel grembo di sua madre, segna l'inizio della narrazione vera e propria dello SrimadBhagavatam. La vita di Pariksit Maharaja fu messa in pericolo dal figlio di Acarya Drona, detto Drauni, o Asvatthama, che precedentemente aveva ucciso i cinque figli di Draupadi mentre dormivano, azione per la quale Arjuna l'aveva punito.
Ricordiamo che prima d'iniziare a compilare la grande epopea dello SrimadBhagavatam, Sri Vyasadeva aveva pienamente realizzato la Verità attraverso il samadhi devozionale.



VERSO 2


suta uvaca
brahmanadyam sarasvatyam
asramah pascime tate
samyaprasa iti prokta
rsinam satra-vardhanah

sutah: Sri Suta; uvaca: disse; brahmanadyam: sulla sponda del fiume che è intimamente legato ai Veda, ai brahmana, ai sadhu e al Signore; sarasvatyam: il Sarasvati; asramah: capanna usata come luogo di meditazione; pascime: occidentale; tale: sulla riva; samyaprasah: il luogo detto Samyaprasa; iti: così; proktah: detto essere; rsinam: dei saggi; satra-vardhanah: che ispira nelle loro azioni.



TRADUZIONE

Sri Suta disse:
Sulla sponda occidentale del Sarasvati, fiume intimamente legato ai Veda, si trova un luogo detto Samyaprasa, che ispira i saggi nelle loro attività spirituali, e in questo luogo c'è un asrama.



SPIEGAZIONE

Un luogo e un'atmosfera favorevoli si rivelano necessari allo sviluppo della conoscenza spirituale. La sponda occidentale del Sarasvati è proprio adatta a questo scopo, e lì, a Samyaprasa, si trova l'asrama di Vyasadeva.
Sebbene Srila Vyasadeva fosse un capofamiglia, la sua dimora è indicata qui col nome di asrama, che designa ogni abitazione, non importa se di un grhastha o di un sannyasi, dove si dà un'importanza primaria allo sviluppo della vita spirituale. D'altronde, l'istituzione del varnasrama è concepita in modo che nella società ognuno degli stadi della vita dell'uomo prenda il nome di asrama. Ciò significa che la ricerca della realizzazione spirituale è un fattore comune a tutti gli uomini, qualunque sia la loro condizione sociale. Brahmacari, grhastha, vanaprastha e sannyasi hanno tutti la stessa missione: realizzare il Supremo. Perciò nessuno di questi gruppi offre meno vantaggi degli altri per quanto riguarda lo sviluppo della conoscenza spirituale. La differenza è soltanto formale, basata sul grado di rinuncia dei rispettivi membri. Da questo punto di vista i sannyasi godono di una stima particolarmente elevata grazie alla loro esemplare pratica di rinuncia.



VERSO 3


tasmin sva asrame vyaso
badarisandamandite
asino 'pa upasprsya
pranidadhyau manah svayam

tasmin: in questo (asrama); sve: il suo; asrame: asrama; vyasah: Vyasadeva; badari: giuggioli; sanda: alberi; mandite: circondato da; asinah: seduto; apah upasprsya: toccando l'acqua; pranidadhyau: concentrò; manah: la mente; svayam: egli stesso.



TRADUZIONE

Nel suo asrama, situato tra gli alberi di giuggiolo, Srila Vyasadeva, dopo essersi purificato toccando l'acqua secondo il rito, si siede per meditare.



SPIEGAZIONE

In questo sublime luogo di meditazione, Vyasadeva, seguendo le istruzioni del suo maestro spirituale Srila Narada Muni, concentrò la sua mente sull'Assoluto.



VERSO 4


bhaktiyogena manasi
samyak pranihite 'male
apasyat purusam purnam
mayam ca tadapasrayam

bhakti: il servizio di devozione; yogena: nella pratica unitiva; manasi: della mente; samyak: perfettamente; pranihite: assorto in; amale: senza impurità; apasyat: vide; purusam: il Signore Supremo; purnam: assoluto; mayam: energia; ca: anche; tat: la Sua; apasrayam: completamente dominata.



TRADUZIONE

Con la mente perfettamente fissa nella pratica unitiva del servizio di devozione e puro da ogni contaminazione materiale, egli vede il Signore Supremo e Assoluto, insieme con la Sua energia esterna, completamente dominata da Lui.



SPIEGAZIONE

Come conferma la Bhagavadgita, la perfetta visione della Verità Assoluta si ottiene solo attraverso la pratica unitiva del servizio di devozione (unitiva significa che permette di unirsi all'Assoluto, di entrare in relazione con Lui). La Verità Assoluta, il Signore Supremo, si realizza pienamente soltanto con la pratica del servizio di devozione, che rappresenta anche la più alta conoscenza e permette di raggiungere il regno di Dio. Invece la realizzazione parziale e imperfetta dell'Assoluto che si ottiene avvicinando il Brahman impersonale o il Paramatma localizzato non può introdurci al regno di Dio. Così Sri Narada consigliò a Sri Vyasadeva di assorbirsi nella meditazione trascendentale sul Signore Supremo e sulle Sue attività. Srila Vyasadeva non si soffermò sullo sfolgorio del Brahman perché la visione perfetta dell'Assoluto si trova oltre e, come insegna la Bhagavad-gita (7.19), la visione perfetta è quella del Signore Supremo: vasudevah sarvam iti. Anche le Upanisad confermano che Vasudeva, il Signore Supremo, è velato dall'hiranmayena patrena, la luminosità dorata del Brahman impersonale, e solo quando questo velo è tolto per la grazia del Signore, l'Assoluto appare col Suo vero volto. Questo verso qualifica l'Assoluto come purusa, o Essere personale. Tutte le Scritture vediche definiscono l'Assoluto come il Signore Supremo, e la Bhagavad-gita afferma che Egli è il purusa, la Persona originale ed eterna. Il Signore Supremo e Assoluto è anche la Persona perfetta, che possiede innumerevoli energie, tra cui predominano l'energia interna, esterna e marginale. L'energia a cui si riferisce questo verso è senza dubbio l'energia esterna, come lo sloka successivo confermerà con la descrizione delle sue influenze. Questa energia inferiore è paragonata all'oscurità, perché mantiene gli esseri prigionieri nelle tenebre dell'ignoranza. Il termine apasrayam suggerisce che essa agisce sotto il completo dominio del Signore. Anche l'energia interna, che è presente dove la Persona Suprema è presente - come il chiaro di luna che accompagna sempre la luna - è detta maya, ma questa volta si tratta di una maya, o energia, tutta spirituale, manifestata nel regno assoluto. Chiunque si trovi sotto la protezione di questa potenza interna vede subito dissipare in sé le tenebre dell'ignoranza materiale. Anche gli atmarama - coloro che sono già situati in un perfetto samadhi - cercano rifugio in questa maya, o energia interna. Il servizio di devozione, o bhaktiyoga, costituisce la funzione propria di quest'energia, dunque non c'è posto in essa per l'energia materiale, o energia inferiore, proprio come l'oscurità non può giungere dove risplende la luce. L'energia interna supera anche la felicità spirituale ottenuta con la realizzazione del Brahman impersonale. A questo proposito la Bhagavad-gita precisa che anche lo sfolgorio del Brahman impersonale proviene dal Signore Supremo, Sri Krsna. Così, come spiegheranno anche i successivi sloka, il parama purusa non può essere che Sri Krsna.



VERSO 5


yaya sammohito jiva
atmanam trigunatmakam
paro 'pi manute 'nartham
tatkrtam cabhipadyate

yaya: attraverso cui; sammohitah: illuso; jivah: l'essere vivente; atmanam: l'anima; trigunaatmakam: condizionata dalle tre influenze della natura materiale, o identificata con la materia; parah: trascendentale; api: sebbene; manute: crede che; anartham: cose indesiderabili; tat: da questa; krtam: azione; ca: e; abhipadyate: subisce perciò.



TRADUZIONE

Sotto l'influenza di questa energia esterna l'essere individuale, sebbene sia trascendentale alle tre influenze della natura materiale, crede di essere un prodotto della materia e deve quindi conoscere le sofferenze di questo mondo.



SPIEGAZIONE

Questo verso rivela la causa fondamentale delle sofferenze dell'essere condizionato dalla materia, la via da seguire per liberarsene e la perfezione ultima da raggiungere. Per natura, l'essere individuale trascende l'influenza della materia, ma ora è prigioniero dell'energia esterna e crede di essere un prodotto della materia. A causa di questo contatto indesiderabile, l'essere vivente, puramente spirituale in sé, deve subire il condizionamento delle tre influenze della natura materiale e conoscere così le sofferenze di questo mondo. Il fatto che l'essere individuale possa ingannarsi così sulla propria vera identità sta a dimostrare che i suoi pensieri sentimenti e volontà hanno assunto sotto l'influsso della materia una forma distorta, non conforme alla sua natura. Nella sua condizione originale l'essere individuale possiede infatti quegli stessi poteri - pensare, sentire e volere - nella loro forma pura, naturale; egli non ne è mai privo. Ma questa conoscenza pura - con cui esercita i suoi poteri conformemente alla sua natura - viene velata dall'illusione allo stato condizionato, come conferma la Bhagavad-gita. Così la teoria secondo cui l'essere individuale farebbe un tutt'uno col Brahman impersonale e assoluto è qui rifiutata. Non avrebbe neppure fondamento, perché anche allo stato noncondizionato, originale, tutti possiedono il loro proprio modo di pensare. L'attuale condizionamento dell'essere è dovuto soltanto all'influenza dell'energia esterna illusoria; ciò significa che essa esercita da sola questa influenza, mentre il Signore Supremo non partecipa affatto a questa spiacevole opera.
Il Signore non ha alcun desiderio di vedere gli esseri individuali che si lasciano ingannare così dalla Sua energia esterna. L'energia esterna è consapevole di ciò, tuttavia accetta il compito ingrato di mantenere con la sua influenza le anime dimentiche nell'illusione. E il Signore non trattiene affatto la Sua energia illusoria nello svolgimento di questo compito, perché tutto ciò è necessario alla riabilitazione delle anime condizionate. Un padre affettuoso non desidera che i suoi figli siano puniti da altri, ma quando si mostrano disubbidienti non esita ad affidarli a un tutore severo con lo scopo di ricondurli sul giusto cammino. Ma il Padre onnipotente, nel Suo infinito amore, desidera anche la liberazione delle anime condizionate, la loro libertà dalle grinfie dell'energia illusoria. Il re getta i cittadini ribelli dietro le sbarre, ma preferendo vederli liberi talvolta si reca di persona nella prigione a implorarli di pentirsi, perché possano essere rilasciati. Allo stesso modo il Signore Supremo discende dal Suo regno in quello dell'energia illusoria e offre personalmente alle anime condizionate il rimedio a tutti i mali dando loro la Bhagavadgita, in cui insegna che l'influenza dell'energia illusoria è certamente molto difficile da vincere, ma chiunque si abbandoni ai Suoi piedi di loto, per la Sua volontà suprema ne è subito liberato.
Abbandonarsi al Signore è quindi il modo per liberarsi dall'alienazione dell'energia illusoria. E per essere totale, quest'abbandono deve essere praticato in compagnia di persone sante. Infatti il Signore insegna che è proprio l'influenza delle parole pure di coloro che hanno pienamente realizzato l'Assoluto a condurre gli uomini al Suo sublime servizio d'amore. Il contatto con queste anime fa sviluppare nell'essere condizionato il gusto per l'ascolto di ciò che riguarda il Signore, e questo è sufficiente a far sbocciare a poco a poco il rispetto, la devozione, quindi l'attaccamento per il Signore, fino all'abbandono di sé stessi alla Sua Persona. Il Signore, come avatara Vyasadeva, riprende in queste pagine lo stesso insegnamento. In un modo o nell'altro Egli costantemente richiama a Sé le anime condizionate, o ponendole sotto il giogo severo dell'energia illusoria oppure guidandole personalmente, dall'interno o dall'esterno, nella forma del maestro spirituale. Infatti, dall'interno, nella forma del Paramatma - l'Anima Suprema presente nel cuore di ogni essere - Egli svolge il ruolo di maestro spirituale intimo, e dall'esterno svolge il ruolo di maestro spirituale nella forma delle Scritture, dei sadhu e del maestro spirituale che dà l'iniziazione. Nello sloka seguente questo argomento sarà trattato con più particolari.
Come insegnano i Veda e in particolare la Kena Upanisad, riferendosi al potere dominatore degli esseri celesti in questo mondo, l'energia illusoria dirige le anime condizionate in modo del tutto personale; e questa idea è ripresa nel verso che c'interessa. Naturalmente l'essere condizionato subisce il dominio dell'energia esterna in diversi modi, ma lo SrimadBhagavatam afferma chiaramente nel nostro verso che questa stessa energia esterna occupa una posizione inferiore rispetto al Signore Supremo, l'Essere perfetto. Infatti il Signore non può essere neppure avvicinato dall'energia illusoria, che esercita il suo dominio solo sugli esseri individuali. Perciò credere che anche il Signore Supremo possa essere illuso dall'energia esterna e cadere così sul piano di un qualunque essere è il frutto di una pura e semplice fantasia. Se gli esseri e il Signore fossero uguali, Vyasadeva l'avrebbe certamente notato, e non ci sarebbe più questione di esseri condizionati, soggetti alle diverse sofferenze materiali, poiché l'Essere Supremo rimane sempre perfettamente cosciente e conoscente. Nelle loro elucubrazioni senza scrupoli i monisti vorrebbero porre il Signore nella stessa categoria degli esseri individuali; se così fosse, Srila Sukadeva Gosvami non si sarebbe preoccupato di descrivere i divertimenti sublimi del Signore, che in questo caso sarebbero stati manifestazioni dell'energia illusoria.
Lo SrimadBhagavatam rappresenta la soluzione definitiva a tutti i travagli dell'umanità sofferente, prigioniera di maya. Srila Vyasadeva comincia dunque col diagnosticare il vero male che tormenta le anime condizionate, cioè l'illusione in cui l'energia esterna le immerge. Oltre a vedere le anime "febbricitanti", condizionate dall'energia esterna, e la causa del loro male, egli ha potuto vedere anche l'Essere Supremo, infinitamente lontano da questa energia esterna. Quanto al rimedio, sarà dato nel prossimo verso. Da un punto di vista qualitativo non ci sono dubbi sull'identità del Signore Supremo e degli esseri individuali, ma mentre il Signore rimane il controllore dell'energia illusoria, gli esseri individuali possono cadere sotto il dominio di questa energia. Il Signore e gli altri esseri sono quindi contemporaneamente identici e distinti. Lo SrimadBhagavatam precisa inoltre che la relazione eterna che unisce gli esseri individuali al Signore è trascendentale, altrimenti il Signore non Si preoccuperebbe di sottrarre le anime condizionate alla presa di maya. E' loro dovere, d'altra parte, ravvivare l'affetto e l'amore naturale per il Signore, perché questa è la più alta perfezione e il fine dell'esistenza. E lo SrimadBhagavatam indica loro come raggiungerlo offrendo il rimedio che fermerà la loro febbre materiale.



VERSO 6


anarthopasamam saksad
bhaktiyogam adhoksaje
lokasyajanato vidvams
cakre sattvatasamhitam

anartha: cose superflue; upasamam: ridotte; saksat: direttamente; bhaktiyogam: la pratica unitiva del servizio di devozione; adhoksaje: alla Trascendenza; lokasya: degli uomini; ajanatah: che non sono coscienti di; vidvan: il grande erudito; cakre: compilata; salvata: in relazione con la Verità Assoluta; samhitam: Scrittura vedica.



TRADUZIONE

La pratica unitiva del servizio di devozione ha il potere di alleviare direttamente le sofferenze materiali, d'altronde superflue, dell'essere individuale. Ma per lo più gli uomini la ignorano, perciò il grande erudito Vyasadeva compilò questa Scrittura vedica che tratta della Verità Assoluta.



SPIEGAZIONE

Srila Vyasadeva ha visto il Signore supremo e infinitamente perfetto. Come insegna questo verso, l'Assoluto, l'Essere Supremo, il Tutto perfetto, comprende anche le Sue diverse parti integranti. Srila Vyasadeva ha dunque percepito le Sue differenti energie - l'interna, la marginale e l'esterna - come anche le Sue diverse emanazioni plenarie e le emanazioni di emanazioni plenarie, cioè gli avatara. Egli ha in particolare notato i fastidiosi travagli di cui soffre l'anima condizionata, confusa dall'energia esterna. E ora egli considera il loro rimedio, cioè la pratica del servizio di devozione. Si tratta di una grande scienza, che inizia dall'ascolto e dal canto dei nomi e delle glorie del Signore Supremo e di tutto ciò che Lo riguarda. Ma il risveglio del nostro amore addormentato per l'Essere Divino non dipende dall'esercizio meccanico di quest'ascolto e canto, bensì unicamente e interamente dalla misericordia incondizionata del Signore, che una volta soddisfatto pienamente dallo sforzo sincero del Suo devoto può conferirgli la benedizione del Suo puro servizio d'amore. La semplice applicazione dei metodi prescritti di ascolto e di canto delle glorie del Signore permette comunque di addolcire subito le sofferenze superflue che caratterizzano l'esistenza nell'universo materiale. Perciò l'estinzione della febbre materiale non dipende affatto dallo sviluppo della conoscenza trascendentale, bensì è la conoscenza che dipende dal servizio di devozione quando si tratta della realizzazione ultima della Verità Assoluta.
(continua nel prossimo numero)















Perché alcune persone sono per natura estroverse e loquaci mentre altre sono quiete e timide?
Quali sono le forze della natura che costringono le persone ad agire in un determinato modo?
Come funzionano queste forze e chi le controlla?

CHI TIRA I FILI?

di VISAKHA DEVI DASI

Il dr. A. B. Chiari, sua moglie e i loro due figli hanno una piccola casa, proprio adatta alle loro necessità, in una tranquilla cittadina di campagna. Il dr. Chiari è il medico locale, una persona seria, qualificata e rispettata, che fa il proprio lavoro con onestà ed altruismo. I suoi hobby sono la lettura di libri di filosofia, di poesia e di scienza. La signora Chiari e i bambini, quando questi non sono a scuola, si occupano della terra e del giardino che circondano la casa, prendendosi cura della loro mucca. I Chiari sono persone mediamente benestanti, grati a Dio per ciò che hanno e considerano seriamente la propria religione. Per lo standard comune, sono persone eccezionalmente pie. Non giocano d'azzardo e per loro gli intossicanti sono rigidamente tabù: non fumano e non solo non bevono liquori, ma nemmeno caffè o tè. Il dr. Chiari ha visto troppi dei suoi pazienti crearsi problemi a seguito di relazioni extramatrimoniali ed è quindi fedele a sua moglie e anche lei gli è sempre stata fedele. I Chiari hanno deciso da molto tempo che l'uccisione di animali è barbarica, quindi non mangiano mai carne, pesce, pollo e nemmeno uova. In generale conducono una vita pulita, semplice e felice. Ma i Chiari sono condizionati da un senso di felicità e conoscenza. Sono attaccati al loro mondo armonioso. Sono perciò soggetti all'influenza della virtù.
I Rossi al contrario, vivono in periferia, in un'elegante casa con tutte le comodità moderne. Ogni mattina Mario Rossi ingurgita la sua colazione e affronta il pesante traffico per recarsi in ufficio. Lì resta seduto tutto il giorno e ha a che fare con diversi "mal di testa", come li chiama lui. Un lavoro duro, ma ne vale la pena, pensa, perché gli dà la possibilità di permettersi i lussi di cui gode e di avere anche dei soldi per giocare in borsa e per altri oscuri progetti d'affari con cui ha a che fare (dice Mario: "Money is honey", i soldi sono miele). Gloria, sua moglie si sveglia in tempo per assicurarsi che i due figli più grandi abbiano un aspetto decente (il prestigio della famiglia è importante per i Rossi) e li accompagna a scuola. Passa la maggior parte della giornata con il bambino più piccolo ("Quello che non avevamo previsto" dice Mario). Gloria passa il suo tempo in casa con il televisore acceso, o al parco con altre mamme, o al salone di bellezza oppure a far spese (a volte sembra sia per sempre). I Rossi sono attivi tutto il giorno, sempre in movimento. La sera si rilassano, ma a volte le loro menti sono talmente disturbate che non riescono ad avere un buon sonno. Bisticciano tra di loro e talvolta sono depressi ma, come dice scherzosamente Mario con filosofia: "Non c'è alcun problema così grande che il sesso non possa risolvere." Durante i fine settimana i Rossi recitano la parte dei religiosi, ma non è nulla di più che un affare sociale perché generalmente non seguono gli insegnamenti dei loro testi sacri. Questa è la tipica famiglia sotto l'influenza della passione.
L'influenza dell'ignoranza è esemplificata dalla vita di Franco Ottuso e Betty Lagna. Non si sono mai sposati, ma vivono insieme, squallidamente, in un appartamento a basso prezzo a New York. Gli assegni dell'assistenza sociale coprono parte dell'affitto e alla fine del mese Franco mette insieme quello che gli manca vendendo droga. La religione è qualcosa con la quale non vogliono avere niente a che fare, l'hanno entrambi deciso da tempo. Passano la loro giornata dormendo (almeno dieci o dodici ore al giorno), prendendo droga, festeggiando con birra e salame, languendo nel loro appartamento. Per anni hanno sognato di iniziare una comune in Spagna o forse in Madagascar o in Nepal.
Cosa sono queste forze chiamate "influenze"? Le influenze della natura - virtù, passione e ignoranza - sono aspetti dell'energia inferiore di Krsna.
Sri Krsna, Dio, la Persona Suprema, ha innumerevoli energie. Al fine di comprenderle, comunque, si classificano in tre gruppi: l'energia inferiore, che è materiale; l'energia superiore, che è spirituale; l'energia marginale, che siamo noi, gli esseri viventi. Siamo chiamati marginali perché possiamo essere sia sotto l'influenza della natura superiore sia sotto l'influenza di quella inferiore. Il nostro corpo, per esempio, è energia inferiore di Krsna. Ciò significa che per natura è temporaneo ed è origine di ignoranza e sofferenza. Se ci identifichiamo con il corpo o la mente - se pensiamo di essere americani o indiani, grassi o magri, sani o malati, indù o cattolici, democratici o comunisti, e così via - siamo sotto l'influenza dell'energia inferiore e delle sue qualità materiali. Siamo quindi stimolati ad agire secondo le influenze o qualità della natura materiale: virtù, passione e ignoranza. Ma se ci ricordiamo che la forza vitale, l'origine della coscienza all'interno del corpo, è differente dal corpo stesso e se agiamo ricordandoci di questo - potremo liberarci dalle influenze dell'energia materiale.
La scintilla cosciente che dà la vita al corpo è una minuscola particella dell'energia spirituale del Signore Supremo e ha, quindi, una relazione eterna con il Signore. Agendo secondo questa relazione che consiste nel servire il Signore - si agisce in modo naturale, spirituale. In questo modo si è completamente liberati dalle influenze della natura materiale e si risvegliano le naturali qualità spirituali di eternità, conoscenza e beatitudine. Generalmente pensiamo di possedere il controllo delle nostre azioni e di prendere da soli le nostre decisioni, ma l'autorità suprema, Krsna, dice che non è così. Dice che noi agiamo come burattini - come vittime - delle forze della natura. Nella Bhagavadgita il Signore dice: "Tutti gli uomini sono inevitabilmente costretti ad agire sotto le influenze della natura materiale, perciò nessuno può astenersi dall'agire nemmeno per un momento" (B.g. 3.5). Non solo tu ed io, ma "nessun essere, in qualsiasi parte del mondo materiale, è libero dalle tre influenze della natura materiale" (B.g. 18.40).
Per tornare ai nostri esempi precedenti, il dr. Chiari, il nostro colto medico, si sente progredito nella conoscenza e materialmente felice nella tranquilla libreria di casa sua. Ma, sebbene la sua vita possa sembrare piacevole, concepisce ancora la vita come corporeo o materiale ed è perciò sotto l'influenza dell'illusione. Egli crede di essere il dr. Chiari, un americano, un uomo di mezza età, un marito, un padre, un gentiluomo di campagna piuttosto ben istruito. Ma queste designazioni sono tutte materiali; si riferiscono solo al corpo e alla mente. Il dr. Chiari non ha ancora realizzato che egli non è né il suo corpo né la sua mente; egli è un'anima spirituale, un eterno servitore di Krsna. Poiché si identifica erroneamente con il suo corpo, è soggetto all'influenza delle leggi della natura che governano quel corpo. Deve quindi continuare a soffrire i problemi della nascita, vecchiaia, malattia e morte che sono legati al corpo.
Dato che anche chi si trova sotto l'influenza della virtù è soggetto a tutto questo, che dire di chi è soggetto alle influenze inferiori? Coloro che sono in passione, come i Rossi, sono vittime dei loro tentativi di soddisfare desideri incontrollabili. E coloro che sono in ignoranza, come il Sig. Ottuso e la Sig.ra Lagna, sono vittime della pazzia, dell'indolenza e del sonno.
La nostra vita reale, come si è detto, è spirituale, e quindi eterna, felice e piena di conoscenza. Sotto l'illusione della virtù cerchiamo questa realtà nella cultura mondana e in sentimenti di soddisfazione materiale. Sotto l'influenza della passione la cerchiamo nel sesso e nella ricchezza, e sotto l'influenza dell'ignoranza la cerchiamo nel sonno e negli intossicanti. Dunque la nostra pura natura spirituale è deviata da desideri impuri, scaturiti dalle influenze della natura materiale.
Quando i Chiari, i Rossi, gli Ottuso e Lagna nacquero, non avevano alcun controllo su quando o dove prendere nascita, sul tipo di corpo che avrebbero avuto o su chi sarebbero stati i loro genitori. In un modo o nell'altro, la natura ha messo ciascuno di loro, che era impotente, nei rispettivi guai. Ora credono di poter controllare il proprio destino, ma in realtà la loro impotenza non è cambiata. Agiscono ancora secondo i corpi che un'autorità superiore ha dato loro. Non sono né i proprietari né i controllori delle azioni e reazioni di quei corpi. Stanno semplicemente annegando in un oceano materiale. Sbattuti dalle onde di quest'oceano, lottano per l'esistenza. Perciò Krsna dice nella Bhagavad-gita: "Chi riesce a vedere che è il corpo, nato dalla natura materiale, a compiere ogni azione, mentre l'anima non agisce mai, vede giusto." (B.g. 13.30)
A questo punto è prevedibile la nostra protesta. "Io ho il controllo su ciò che faccio. Io posso scegliere se andare al bar o all'opera, se sposarmi una prostituta o una ragazza di buona famiglia. Niente mi obbliga ad agire."
E' la verità, noi abbiamo una minuscola indipendenza. Krsna è svarat, completamente indipendente; Dio può fare qualunque cosa desideri. E poiché noi siamo piccolissime particelle di Dio, anche noi abbiamo la Sua qualità di indipendenza, ma solo in piccolissima quantità, proporzionata alla nostra misura. Perciò, secondo i nostri desideri, il nostro corpo agisce sia in virtù, che in passione, in ignoranza, o in qualche loro combinazione. Ma qualunque siano questi desideri, essi sono materiali; scaturiscono dal nostro concetto della vita corporeo e perciò sono prodotti delle influenze della natura materiale. Ed anche i modi in cui noi cerchiamo di soddisfare questi desideri sono materiali. Quindi ricorriamo all'energia inferiore di Krsna, quella materiale. "Talvolta predomina l'influenza della passione - dice Sri Krsna - vincendo l'influenza della virtù e dell'ignoranza. E a volte è la virtù a vincere la passione; altre volte ancora è l'ignoranza a vincere virtù e passione. Questa lotta per il sopravvento non finisce mai." (B.g. 14.10) Proprio come i colori di base - il giallo, il rosso e il blu - si mescolano in modi diversi producendo una varietà innumerevole di sfumature, così la virtù, la passione e l'ignoranza mescolate insieme producono, nelle nostre menti, innumerevoli tipi di illusioni. Questo spiega perché talvolta i Chiari litigano per questioni banali; perché a volte i Rossi ed anche gli Ottuso e Lagna, fanno inaspettatamente donazioni ad associazioni religiose; e perché i Rossi, di tanto in tanto partecipano a delle feste, abusano nel bere, e si trovano la mattina dopo a letto con i postumi della sbronza, sopraffatti dall'influenza dell'ignoranza.
Che ci piaccia o no, dobbiamo capire che noi siamo strettamente legati dalle corde dell'illusione. E un uomo legato mani e piedi non può liberarsi; deve essere aiutato da una persona libera. Chi è legato non può essere aiutato da chi è legato a sua volta, il soccorritore deve essere libero. Perciò solo Krsna, il Signore Supremo, completamente libero, o il Suo rappresentante autorizzato, il maestro spirituale, possono liberare l'anima condizionata. Senza tale aiuto superiore, non ci si può liberare dalla schiavitù della natura materiale. Il solo modo per diventare completamente liberi dalle sue grinfie è quello di abbandonarsi alla Persona Suprema. Sri Krsna dice perciò nella Bhagavadgita: "Questa Mia energia divina, costituita dalle tre influenze della natura materiale, è difficile da superare. Ma chi s'abbandona a Me ne varca facilmente i limiti." (B.g. 7.14)
I Chiari, i Rossi, gli Ottuso e Lagna, si possono liberare dal concetto materiale di vita ricevendo la conoscenza trascendentale autentica. Se qualcuno ha vissuto per tutta la vita in una stanza buia, si dibatte in continuazione, incapace di vedere le cose come stanno. Quando le luci vengono accese, comunque, ogni cosa diventa visibile e si può immediatamente agire in modo appropriato. Nello stesso modo, con la luce della conoscenza trascendentale possiamo vincere i nostri legami e agire in accordo alla nostra natura spirituale. Ci si può così liberare da questo mondo materiale. Krsna perciò dice nella Gita: "Colui che comprende la filosofia della natura materiale, l'essere vivente e l'interazione delle tre influenze della natura, raggiungerà certamente la liberazione. Qualunque sia la sua condizione attuale, non rinascerà mai più in questo mondo."
Colui che si libera così dall'illusione e che comprende in modo scientifico la propria coscienza pura e naturale, diventerà senz'altro un devoto del Signore Supremo. All'inizio, tali devoti potenziali sviluppano in modo naturale le desiderabili qualità che caratterizzano l'influenza della virtù. Evitano rigidamente tutte le attività peccaminose, non mangiano carne, pesce o uova, non prendono intossicanti, non giocano d'azzardo e non fanno sesso illecito. Ma, oltre a tutto questo cercano, poi, un maestro spirituale autorizzato e coltivano la conoscenza trascendentale sotto la sua guida. Così ascoltano ogni giorno informazioni scientifiche su Krsna dai testi vedici, come la Bhagavad-gita e lo SrimadBhagavatam, e cantano i Santi Nomi di Dio: Hare Krsna Hare Krsna Krsna Krsna Hare Hare/Hare Rama Hare Rama Rama Rama Hare Hare. Cantare queste vibrazioni trascendentali è raccomandato dai testi vedici, ed è spiegato che è il modo migliore per trascendere le tre influenze della natura materiale in questa nostra difficile era di discordia e ipocrisia.
Un devoto del Signore è libero dai legami delle influenze perché la sua mente, il suo corpo e le sue parole agiscono spiritualmente, cioè in relazione a Krsna. Egli serve sempre per il piacere del Signore. Per amore del Signore egli compie ogni azione necessaria e a tale scopo egli vivrà ovunque, sia in campagna che in periferia che in città. Un devoto così cosciente di Krsna accetta qualunque cosa sia favorevole al servizio di Krsna e rifiuta qualunque cosa non sia favorevole al servizio. Nella Bhagavad-gita (B.g. 14.26) Krsna dice:

mam ca yo 'vyabhicarena
bhaktiyogena sevate
sa gunan samatityaitan
brahmabhuyaya kalpate

In questo modo possiamo raggiungere la perfezione spirituale semplicemente ricordando la nostra relazione con Krsna e agendo secondo tale relazione. Non saremo disturbati dalle influenze della natura perché invece di impegnare la nostra coscienza in attività materiali, possiamo trasferirla in attività centrate su Krsna. Questo tipo di attività imperniate su Krsna costituiscono il bhaktiyoga. Quando ci impegniamo in questo sistema supremo di yoga, acquisiamo le stesse qualità spirituali di Krsna. Il Signore è eterno, beato e pieno di conoscenza e noi siamo parte di Lui, come le pepite sono parte della miniera d'oro. Quindi le nostre qualità spirituali sono simili a quelle di Krsna. La differenza comunque è che Krsna è infinito, mentre noi entità viventi siamo infinitesimali.
Sebbene le influenze della natura materiale siano molto difficili da superare, possiamo facilmente superarle con la misericordia del Signore, perché il Signore, dopo tutto, è il creatore e il controllore delle influenze. E come è possibile ottenere questa misericordia?

yasya deve para bhaktir
yatha deve tatha gurau
tasyaite kathita hy arhtah
prakasante mahatmanah

"La misericordia del Signore può essere ottenuta solo da grandi anime arrese, dotate di una completa fede in Dio e nel maestro spirituale." Queste anime fortunate si liberano immediatamente dalle tre influenze della natura materiale e riacquistano la loro natura spirituale originale, che è gioia trascendentale infinita in relazione d'amore con Krsna, Dio, la Persona Suprema.
Nelle due pagine seguenti c'è una guida per capire le tre influenze della natura materiale e i loro effetti. Sulla piattaforma materiale, queste tre influenze non si trovano al loro stato puro, sono mescolate l'una all'altra. Per meglio comprendere le influenze della natura e la realtà spirituale oltre ad esse, il lettore può fare riferimento alla Bhagavad-gita così com'è, dalla quale derivano le informazioni di questa tabella.



IGNORANZA PASSIONE VIRTU' TRASCENDENZA Caratteristiche generali Follia, pigrizia, illusione, sonno, indolenza, inerzia. Desideri e aspettative illimitati e incontrollabili, sforzi intensi, avidità, legami con le attività materiali interessate e attaccamento verso i frutti dell'azione. Relativa purezza, illuminazione, felicità e liberazione dalle reazioni peccaminose. Conduce alla vera conoscenza. Completa, disinteressata, costante devozione a Dio, la Persona Suprema. Conoscenza assoluta, purezza, illuminazione, felicità e assenza di reazioni per attività peccaminose. Destinazione dopo la morte Mondi infernali e regno animale. I pianeti terrestri con i materialisti. Pianeti superiori. Dimora eterna dell'Essere Supremo. Oggetto dell'adorazione Fantasmi e spiriti. Uomini potenti, falsi dei e demoni. I deva e l'aspetto impersonale di Dio. Dio, la Persona Suprema. Cibo Cotti più tre ore prima di essere consumati, privi di gusto, di freschezza, puzzolenti, decomposti e impuri. Resti di altri. Carne, pesce, uova, alcolici.
Troppo amaro, acido, salato, piccante, ricco, asciutto o bollente. Genera sofferenza, infelicità e malattia.
Aumenta la durata della vita, purifica l'esistenza, dà forza, salute, felicità e soddisfazione. Nutriente, dolce, succoso, grasso e gustoso. Latticini, cereali, zuccheri, frutta e verdura.
Libera da reazioni delle attività peccaminose del passato e protegge dalle contaminazioni nel futuro. Evoca la latente Coscienza di Krsna nel cuore, ed è preparato dai devoti secondo le istruzioni delle Scritture, e offerto a Dio con devozione. Anche i resti del cibo di una persona santa o del maestro spirituale. Sacrificio Compiuto senza alcuna fede e contrario ai principi delle Scritture. Non si offre né si distribuisce alcun cibo, non si canta alcun inno, e non si dà alcun dono ai sacerdoti. Fatto con orgoglio, per ottenere benefici materiali (come per esempio andare nei pianeti superiori e per benefici in questo mondo) e in modo ostentato. Fatto come dovere, secondo le istruzioni delle Scritture e senza aspettarsi alcuna ricompensa. Secondo le istruzioni delle Scritture, sotto la guida del maestro spirituale, per soddisfare l'Essere Supremo. Austerità Fatte scioccamente, fatte di torture ostinate, o subite per ferire o distruggere altri.
Svolte per ottenere rispetto, onore o venerazione, in modo ostentato, non hanno risultati stabili.
Svolte con fede e senza desiderio per benefici materiali. Le austerità del corpo sono la pulizia, la semplicità, il celibato, la nonviolenza, l'offerta di rispetto verso Dio, i deva, i brahmana, il maestro spirituale e i superiori come il padre e la madre. Le austerità della parola consistono nell'essere veritieri per il bene di tutti e nell'evitare termini offensivi riferendosi sempre ai Veda. Le austerità della mente sono serenità, semplicità, controllo di sé, purezza di pensiero e il distacco della mente dalla gratificazione dei sensi. Seguite con fede per soddisfare Dio, la Persona Suprema. Carità Fatta in tempi e luoghi inopportuni, a persone non degne, o compiuta senza rispetto e con disprezzo. Compiuta con la speranza di una ricompensa, con il desiderio di un risultato interessato, o fatta a malincuore. Fatta per dovere, in condizioni di tempo e luogo giuste a persone degne, senza aspettarsi nulla in cambio. Fatta solo per soddisfare l'Essere Supremo. Rinuncia Abbandono dei doveri prescritti a causa dell'illusione.
Abbandono dei doveri prescritti a causa di paure o difficoltà.
Consiste nel seguire i doveri prescritti solo per dovere, senza essere attaccati ai risultati del proprio lavoro. Doveri prescritti dalla Coscienza di Krsna, impegnare i frutti per la soddisfazione di Krsna. Conoscenza Cieca alla verità e molto limitata. Si attacca a un solo tipo di attività come se fosse tutto e mira a soddisfare solo le necessità del corpo (mangiare, dormire, accoppiarsi e difendersi). Somiglia a quella di un animale. Si basa sulla speculazione mentale che genera teorie secondo le quali il corpo è considerato il vero io, e la coscienza un epifenomeno temporaneo del corpo. Esclude l'esistenza, nel corpo, dell'anima spirituale eterna. Permette di distingue in tutte le entità una natura spirituale unica ed eterna, che è l'energia spirituale presente nei corpi di tutti gli esseri viventi. Permette di vedere tutti gli esseri viventi come individuali e spirituali servitori eterni dell'Essere Supremo, Krsna. Azione Compiuta nell'incoscienza e nell'illusione, senza considerare le conseguenze o l'incatenamento che genera. Fa violenza agli altri. Genera ancora più ignoranza. Motivata dal falso ego, compiuta con grandi sforzi per l'appagamento dei desideri materiali. Genera infelicità. Dettata dal dovere, compiuta senza attaccamento, senza attrazione né avversione da chi ha rinunciato ai frutti, ed è basata sulle Scritture. Purifica. Solo per la soddisfazione di Krsna e del maestro spirituale. Nel lavoro Agisce sempre contro i precetti delle scritture, materialista ostinato, furbo e abile nell'insultare, è pigro, sempre triste e rimanda continuamente all'indomani. Attaccato ai frutti del suo lavoro, intento a goderli con passione, avido, invidioso, impuro, trasportato dalle gioie e dai dolori. Libero da attaccamento materiale, orgoglio e falso io. Entusiasta, determinato e non influenzato dal successo o dall'insuccesso. Serve Krsna e il maestro spirituale incondizionatamente e in tutte le circostanze.
Comprensione Scambia l'irreligione con la religione, e viceversa. Dominata dalle tenebre, è sempre volta verso la direzione sbagliata. Perversa e illusoria. Non distingue la religione dall'irreligione, la verità dall'illusione, ciò che si dovrebbe fare da ciò che non va fatto. Discriminazione intelligente, alla luce delle Scritture, su ciò che va fatto e ciò che non va fatto, su ciò di cui avere timore e ciò di cui non bisogna temere, su ciò che condiziona e ciò che libera. Realizzazione personale di Krsna confermata dalle Scritture e dal maestro spirituale. Determinazione Non può condurre oltre il sogno, la paura, i lamenti, la tristezza e l'illusione. Ricerca fortemente qualche interesse personale nella religione, nello sviluppo economico e nella gratificazione dei sensi. Indistruttibile, sostenuta con la pratica dello yoga che controlla l'attività della mente, dei sensi e della vita. Impegno completo nella Coscienza di Krsna senza alcuna deviazione per altri interessi. Felicità Cieca verso la realizzazione spirituale. Completamente sotto l'illusione. Nasce dal sonno, dall'ozio e dall'illusione. Nasce dal contatto dei sensi con i loro oggetti. All'inizio sembra nettare ma alla fine è come veleno. Esemplificata nelle relazioni sessuali. Paragonata al veleno all'inizio, ma nettare alla fine, perché presuppone il controllo della mente e dei sensi, ma risveglia alla realizzazione spirituale. Deriva dal servizio reso dall'anima purificata alla Persona Suprema in una relazione eterna di amore. Un'estasi sempre crescente. Imparagonabile con qualsiasi esperienza o emozione materiale.














SRIMADBHAGAVATAM

La Sublime Storia Di Krsna Per Bambini

di JAHNAVI DEVI DASI



Primo canto, parte terza (capitoli 1319)

Suta Gosvami continuò a narrare la storia dello Srimad-Bhagavatam ai saggi nella foresta di Naimisaranya e questa volta continuò a parlare della vita di Pariksit e dei suoi familiari, ovvero dei Pandava.
Arjuna, il nonno di Pariksit, fece un viaggio verso Dvaraka per incontrare il suo migliore amico, Sri Krsna. Però fu molto triste perché aveva perso Krsna: il Signore era tornato a Vaikuntha.
Non appena Krsna lasciò il mondo materiale, ebbe inizio l'era di Kali, il kaliyuga.
Quindi il fratello di Arjuna che era re, Yudhisthira, abdicò in favore di Pariksit e insieme agli altri Pandava, si ritirò.
Pariksit fu un grande re; regnava con giustizia. Un giorno vide il signore del kaliyuga, Kali, che era vestito come un re. (kaliyuga vuole dire "era di kali". In questa era la gente litiga molto ed è cattiva. L'era di Kali è l'era in cui stiamo vivendo ora.) Kali, vestito da re, stava rompendo le gambe a una mucca e a un toro. Appena lo vide, Pariksit lo fece arrestare e punire. Quel toro era Dharma (la religione in persona) ovvero Yamaraja e la mucca era Bhumi (la personificazione di madre Terra). Bhumi pianse molto perché sapeva che l'arrivo del kaliyuga significava che sulla Terra ci sarebbero stati re e governanti atei, e persone che non rispettavano i princìpi regolatori (non mangiare carne, non fare sesso illecito, non usare droghe, non giocare d'azzardo). Bhumi piangeva anche perché Kali aveva rotto tre delle gambe di Dharma cioè quelle che rappresentavano l'austerità, la pulizia, la misericordia e aveva lasciato solo la veridicità. Questo significava che la Terra avrebbe sofferto a causa di persone cattive e atee. Le persone non religiose rompono almeno tre dei principi della religione. Queste persone non sono pulite, non sono misericordiose, non sono austere e talvolta non sono neanche veritiere.
Questo era il motivo per cui Bhumi piangeva.
Pariksit, avendo visto Kali ferire la mucca (la Terra) e il toro (la religione), decise di ucciderlo. Kali, però, si inchinò ai piedi di Pariksit, lo pregò di non ucciderlo e gli chiese dove vivere. Pariksit disse a Kali che poteva vivere dove si gioca d'azzardo, dove si beve, e dove il sesso illecito e il mangiare carne sono cose normali. Questo significa che dove si fanno queste cose c'è Kali, cioè la discordia.
Kali però ha paura di Krsna e dei suoi puri devoti, quindi se non si mangia carne, se non si gioca d'azzardo, se non si fa uso di droghe, se non si hanno rapporti sessuali illeciti e si cantano i nomi di Krsna, né Kali, né la gente cattiva possono farci del male.
Un giorno Pariksit si trovava nella foresta e aveva fame, quindi entrò nella casa di Samika Rsi, un brahmana saggio. Lì non trovò nulla da mangiare, e, irritato, mise un serpente morto sul braccio di Samika (Pariksit non si era accorto che il saggio stava meditando con gli occhi chiusi) e tornò al palazzo. Srngi, il figlio di Samika che si riteneva anch'egli un brahmana solo perché era suo figlio, pensò che suo padre fosse stato ucciso da Pariksit. Quindi Srngi maledisse Pariksit: nel giro di una settimana sarebbe morto per il morso di un serpente.
Quando Samika si risvegliò dalla meditazione, rimproverò Srngi per aver maledetto un grande devoto come il re Pariksit senza ragione.
Quando Pariksit si rese conto di essere stato maledetto accettò la cosa con saggezza e abdicò ritirandosi sulle rive del Gange per meditare su Krsna. Lì si riunirono molti saggi per incontrare Pariksit, e fra loro c'era un grande saggio di sedici anni: Sukadeva Gosvami. Tutti offrirono i loro omaggi a Sukadeva, e Pariksit gli chiese che cosa bisognasse sentire, pregare, adorare e cantare quando si sta per morire.
Allora Sukadeva gli raccontò storie spirituali su Sri Krsna per tutta la settimana ovvero sino alla sua morte. Queste storie costituiscono lo Srimad-Bhagavatam.
(a cura di Tirtha dasa brahmacari)















Rivisitazione Dell'Antropomorfismo

DIO UN OSTETRICO?!

di SATSVARUPA DASA GOSVAMI

La teoria dell'astronomo Carl Sagan su perché l'uomo crede in Dio ("The Amniotic Universe", Atlantic Monthly, Aprile 1979) è un'ipotesi piuttosto antiquata che presenta però nuove distorsioni. Sagan dice che le nostre idee su Dio e sull'aldilà non sono altro che ricordi di situazioni da noi vissute al momento della nascita, quando siamo usciti dal grembo della madre.
Prima di elaborare la sua teoria sulla nascita, Sagan ammette subito che l'antropomorfismo (che generalmente è interpretato con il fatto che Dio è un invenzione dell'uomo) è spesso solo "un disperato tentativo razionale di evitare un incontro serio con il misticismo". Egli sostiene anche che non è plausibile l'idea che l'esperienza religiosa un mero "difetto di evoluzione delle connessioni del cervello" con cui si viene in contatto durante stati di coscienza alterati come le esperienze vicino alla morte e quelle causate dalle droghe.
La "nuova" teoria antropomorfica di Sagan è tuttavia estremamente debole e poco plausibile. Egli dice di essersi rifatto alla teoria dello psicologo Stanislav Grof. Grof chiese ai pazienti che si sottoponevano a terapie a base di LSD di ricordare la loro nascita. Poi divise questa esperienza neonatale in quattro fasi: la calma e la soddisfazione iniziali, il dolore intenso nella fase di contrazione dell'utero, il passaggio graduale verso la luce, e il sollievo finale, quando il neonato arriva tra braccia affettuose. Basandosi sull'analisi di Grof, Sagan ci offre quindi la sua interpretazione antropomorfica: il sollievo sperimentato dal neonato nel momento in cui esce dall'utero e viene alla luce ha creato nell'uomo il concetto di regno di Dio e la prima figura che incontrano gli occhi appena dischiusi, l'ostetrico, il ginecologo o il padre, forma nell'uomo il concetto di Dio.
L'astronomo avrebbe quindi invalidato con abile mossa la conoscenza spirituale trasmessa da Krsna, Buddha, Cristo, Maometto e da tutti gli altri grandi pensatori religiosi? Non esattamente. Il tentativo di Sagan di darne una spiegazione puramente fisiologica può soddisfare le persone predisposte all'ateismo, ma non lascia altrettanto soddisfatto l'osservatore un po' più obiettivo.
Perché Sagan tenta di spiegare il più nobile impulso dell'uomo  l'amore per Dio  come semplice ricordo della nascita? Sagan ammette una certa fragilità nella teoria: non riesce a collegare la fede in Dio con la sua fede nella propria supremazia.
"Sarei felice se ci fosse vita dopo la morte... ma sono anche uno scienziato...". A quanto pare pensa, come scienziato, di avere il diritto di pretendere che l'Essere Supremo si faccia esaminare al microscopio, come se una farfalla o un pianeta che apparissero da soli nelle lenti davanti alle lenti.
Ovviamente Dio, la Persona Suprema, non può essere avvicinato con un metodo così terreno e materialista. Così Sagan, anziché far ricorso agli usuali procedimenti trascendentali di approccio con Dio, come insegnano i grandi pensatori religiosi, si inventa una spiegazione. Sagan non riesce ad accettare che Dio esista realmente e cerca quindi un'alternativa, una ragione per cui tante "buone e grandi persone" credono in Lui. E pensa di averla trovata nella sua teoria sulla nascita che "per quanto ne sappia è l'unica alternativa".
Krsna che enuncia la Bhagavad-gita sarebbe allora solo il ricordo di un ostetrico? Le preghiere di Gesù Cristo a Dio Padre sarebbero solo un'involontaria espressione di ringraziamento alle tante ostetriche che aiutano a partorire? O forse è proprio Sagan che si trova nell'illusione... dimenticare Dio, cercare inutili "alternative".
Le teorie antireligiose di questo tipo vengono commentate nelle antiche Scritture Vediche. Nella Bhagavad-gita Sri Krsna afferma: "Non mi manifesto mai alle persone sciocche e poco intelligenti. Per essi resto coperto dalla mia potenza illusoria e quindi il mondo soggetto all'illusione non conosce Me, il non nato e l'infallibile... Gli sciocchi Mi deridono quando discendo nella forma umana. Essi non conoscono la Mia natura trascendentale e il Mio supremo dominio su tutto ciò che esiste". Come può un comune essere umano fare una ricerca obiettiva sulla natura di Dio? Tutti noi siamo limitati; abbiamo una imperfetta percezione sensoriale e la tendenza a commettere errori, ad ingannare, ad essere soggetti all'illusione. Dato che l'esistenza dell'Assoluto è al di là della nostra visione materiale, per noi è impossibile comprenderLo fintanto che non seguiamo una delle vie autorizzate di purificazione spirituale.
Quando l'ateo cerca di deridere il Supremo  dicendo che Egli non è altri che il padre o l'ostetrico che accoglie il bimbo alla nascita  non è il Supremo che in realtà viene descritto (deriso e rifiutato) bensì un'immagine del Supremo creata da uno speculatore mentale. La posizione trascendentale di Dio, la Persona Suprema, non può essere percepita dalle anime condizionate che sono abituate a giudicare qualsiasi cosa sulla base della propria visione materiale e che non possono comprendere che il Supremo esiste nella Sua dimora personale, situata al di là di tale visione. Anche se uno scienziato riuscisse a contare tutti gli atomi presenti nell'universo, non sarebbe comunque in grado di comprendere Dio, la Persona Suprema. Anche se si cercasse per milioni di anni di comprendere il Supremo mediante metodi basati sulla speculazione mentale oppure viaggiando alla velocità della mente o del vento, la Verità Assoluta rimarrebbe comunque inconcepibile perché il materialista non è in grado di calcolare la lunghezza e l'estensione dell'esistenza illimitata di Dio, la Persona Suprema.
Dobbiamo avvicinare il Signore ponendo domande alle persone realizzate o cercando le risposte nelle Scritture. Questo metodo devozionale, il bhakti-yoga, ha i suoi standard scientifici, i suoi aspetti teorici e pratici di percezione e solo se una persona li accetta può arrivare a realizzare la propria relazione con il Supremo. Per quest'epoca per esempio le Scritture Vediche raccomandano vivamente il canto del mahamantra Hare Krsna. Se si decide di non accettare il metodo autentico di comprensione di ciò che è spirituale non si potrà mai realizzare Dio. In ogni caso, che si arrivi a comprenderLo o meno, Egli esiste ugualmente nella Sua potenza spirituale, al di là dei dilettantismi dello psicoterapeuta o dell'astronomo.
E' noto a molti che Carl Sagan crede nell'esistenza su altri pianeti di forme di vita superiori. Egli termina l'esposizione della sua "teoria sulla nascita" preannunciando che "presto o tardi (mediante i viaggi spaziali) troveremo altri esseri intelligenti". Sagan crede che la maggior parte delle creature che potremmo incontrare nello spazio siano più avanzate dell'uomo di quest'epoca. "In un certo qual modo ci sembreranno degli dei". Conclude poi dicendo che questi esseri superiori ci daranno forse una conoscenza superiore di Dio e della scienza. Anche le Scritture Vediche affermano che c'è una vita superiore sugli altri pianeti all'interno di questo universo materiale. Ad ogni modo il fatto che Dio l'astronomo riconosca che la sua teoria sia una speculazione umana e che potrebbe un giorno essere migliorata da una conoscenza ottenuta da esseri più elevati è in apparenza un sintomo di modestia. Ma perché Sagan non è così modesto da capire che al di là dell'intelligenza superiore presente negli esseri spaziali devono esistere stadi di intelligenza sempre più elevati e, in definitiva, l'intelligenza dalla quale ogni altra intelligenza deriva? Questo principio fondamentale  che Dio è la causa originale  è espresso in questo aforismo del Vedanta: "il Supremo è ciò da cui ogni altra cosa emana". Il piccolo frammento dell'universo che ci circonda è così complesso e organizzato che ci obbliga a concludere che c'è una grande intelligenza, un grande cervello al di là di esso. Possiamo fare tante ipotesi  "il big bang", "lo stato stazionario", "l'oscillazione"  che possono spiegare meglio l'universo, ma a prescindere dal modo in cui tutto ciò è avvenuto, è avvenuto e si evolve a causa di una volontà e di un'intelligenza Suprema.
Non è necessario attendere milioni di anni nella vana speranza che la conoscenza Suprema ci pervenga tramite un incontro casuale con esseri superiori. Per migliaia di anni il Signore Supremo ha trasmesso pietosamente agli esseri sofferenti di questo mondo materiale questa conoscenza Suprema e ancora oggi questa trasmissione continua. Purtroppo, uno scienziato come Sagan è troppo occupato a spremersi il cervello per declamare "alternative" a Dio  troppo occupato per essere un po' più umile e per provare ad ascoltare.















Scopri la spiritualità!

Bhagavad-gita titolo (che significa "il canto del beato") di un poema religioso indiano, contenuto all'inizio del libro VI del Mahabharata. Comprende settecento versi e consiste tutto nella risposta data da Krsna al problema di Arjuna, che, al momento di iniziare la battaglia non si sente di combattere contro parenti, maestri e amici militanti nell'esercito avversario: Arjuna deve invece compiere il suo dovere di guerriero sapendo di uccidere solo il corpo dei nemici, non l'anima che è eterna; inoltre, deve agire mantenendosi distaccato dal risultato dell'azione che non va compiuta per fini esterni ma solo per obbedienza al proprio compito: questo atteggiamento libera dal karma_
Terminato l'ammaestramento, Krsna si mostra ad Arjuna nel suo reale aspetto di Dio Supremo, origine e fine di ogni cosa.
Enciclopedia Europea Garzanti

Per informazioni rivolgersi a Bhaktivedanta Book Trust Italia
Via Bonazza 11  50028 Tavarnelle Val di Pesa - FI
Tel. 055/8076414







Fine del numero di marzo-aprile 1993.